RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

La Tv a colori


Quando a casa arrivò il primo televisore a colori era il 1978. Probabilmente furono molti a comprarne uno quell’anno.
Di colpo il vecchio televisore in bianco e nero appariva meschino e inutile di fronte alla fresca esuberanza del progresso dell’elettronica.
Una volta acceso, il miracolo delle immagini colorate ci presentò una puntata della “Casa nella prateria”, praticamente il primo programma a colori che ho visto in assoluto.
La trasmutazione dal bianco e nero al colore se non aveva reso più simpatico quel telefilm aveva di certo inebetito tutta la famiglia che, sorridente, guardava ipnotizzata il verde della prateria degli Ingalls.
A scuola capitava spesso di raccontarci qualche episodio di quel telefilm, l’indomani avrei esordito dicendo che io lo avevo visto a colori, assicurandomi chiaramente di raccontarlo a chi possedeva ancora un apparecchio in bianco e nero.
Ma nel 1978 non prendemmo la Tv a colori per indovinare la tinta dei calzoni dell’ex attore di Bonanza. Nel 19... (continua)

. Marca Budavari 15/07/2016 - 18:12
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La valigia


All'aeroporto di Fiumicino, mentre procedevo a singhiozzo verso i controlli di sicurezza, una ragazza, annoiata da quel profluvio di persone, attaccò bottone con me.
Scoprii che l'attraente ma logorroica biondina era di origine svizzera e che doveva prendere un volo per Ginevra. Io, invece, le raccontai in breve della mia relazione a distanza e che ero diretto a Varsavia, dalla fidanzata.
«Che bella valigia da avventuriero!» disse la ginevrina di punto in bianco, osservando la Samsonite del sottoscritto piena zeppa di adesivi di svariati luoghi.
«Già!» le risposi sornione, indicando con il dito indice. «Hotel Hilton di New York, Hotel Mediterraneo di Atene, Bangkok, Malaysia, Jakarta, Cheng Resort di Hong Kong, Pretoria, Bogotà, Tibet, Hammamet Resort di Tunisi, Costa Rica, Paraguay... eh, avoglia.»
«Ti manca il panama.»
«È vero, spero un giorno di visitarla.»
«Intendevo dire il cappello in testa.»
Entrambi sorridemmo. Quasi ci dispiaceva di essere in prossimità dei body scanner... (continua)

Giuseppe Scilipoti 30/03/2020 - 07:51
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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La via della carta


Si potrebbe scrivere sulla carta, non camminare sulla strada dorata, a che ti servono i buchi sulle suole se i sassi non ti toccano e si aprono ai tuoi passi mentre l'umanità spegne la fiamma di una candela sulla pelle degli altri?
Si potrebbe conoscere la carta. Non è tutta uguale.
Lo sapeva bene lei che a quindici anni aveva imparato a usarla. Ne preparava i pacchi stendendola sotto al banco di legno massello, con gli intarsi da spolverare bene e quella curva alla fine che accompagnava il passaggio verso il magazzino, nel retrobottega, avanti e indietro fino a consumare le scarpe. Lei. Ogni volta che la guardavo pensavo che Angie Dickinson non potesse avere gambe più belle delle sue, che gli occhiali un po' troppo spessi diluissero l'intensità del verde degli occhi. Dovevi andare oltre le lenti per capirne il guado.
La carta da zucchero, azzurra, con un effetto ottico correggeva il colore giallastro di un prodotto non sbiancato. Lei ne faceva pacchetti, a barca, arricciando la pop... (continua)

Grazia Giuliani 23/06/2020 - 12:16
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La Vipera, e lo Spirito con la Scure


Su quelle terre del Sannio, sullo spartiacque dell’appennino Campano-Molisano, l’estate era piuttosto breve, e già con i primi temporali d’agosto si poteva ben dire che l’estate fosse finita. Si diceva che le stagioni contassero su “dieci mesi di freddo e due di fresco”… e nei detti popolari c’è sempre qualcosa di vero. Tuttavia l’andamento di quella stagione sembrava smentire ogni statistica o convinzione.
Eravamo alla fine di agosto e non pioveva da mesi ormai. Qualche sporadico e debole temporale aveva solo aumentato la sensazione di disagio… e fiaccato la speranza. Avevo all’incirca undici o dodici anni ma dimostravo più della mia età. Era la metà degli anni settanta.

Una ventina di pecore sbilenche, dopo la tosatura, mostravano ancor più la loro triste magrezza. Poi cerano le quattro mucche e i tre vitelli che non se la passavano meglio.
Mio padre, facendo la proporzione con le magre risorse economiche, aveva sostenuto un grosso investimento recintando col filo di fer... (continua)


Francesco Gentile 28/07/2016 - 11:01
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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La vita è gioia


Non mi spiego perchè ho un forte mal di schiena, che mi avvolge anche lo stomaco. Sembrano delle coliche... Uffa! Proprio adesso, che vorrei andare a visitare Firenze... Sarebbe il viaggio di nozze che non ho fatto, a distanza di tanti anni... un viaggio da soli...io e il mio amore
L'estate è ormai lontana, ma l'aria è tiepida e piacevole. L'autunno comincia a dipingere coi suoi toni caldi, le cime degli alberi e i viali cominciano a ricoprirsi di foglie, che volteggiano stanche, nel crepuscolo.. Leggere nebbie ricoprono i prati circostanti e mi impediscono di delineare l'orizzonte.
Ma a me piace quest'aura di pace, che si diffonde intorno ed il lieve fruscio delle foglie, trascinate dal vento, mi riempie l'animo di nostalgia.
No, il dolore non passa. Dovrò consultare il medico, perchè mi dia qualche analgesico.
- Mm... mm... si giri...trattenga il respiro... si rivesta.
Non mi piace per niente...bho| Adesso vedremo cio' che avrà da dirmi. Aspetto vicino alla scrivania perchè fini... (continua)

Teresa Peluso 14/01/2019 - 16:23
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La zia Palmira


Non sentiva ragioni: più ortodossa dell’Unità quando era l’Unità.
L’Unione Sovietica faceva solo cose giuste, chi diceva il contrario era sempre dalla parte del torto.
Vacillò, ma poco, solo durante le invasioni del cinquantasei in Ungheria e del sessantotto in Cecoslovacchia.
Le aperture del partito alla critica non scalfirono la sua opinione neanche per l’Afghanistan negli anni ottanta.
Quando accadde il disastro di Cernobyl non si smosse dalle sue posizioni:
“Ancora una volta grazie all’Unione Sovietica l’umanità è stata messa in guardia sul pericolo nucleare!”

Essere comunista per lei era il vespro, e non la messa. A messa si va anche senza fede, il vespro è veramente per chi crede.... (continua)


Glauco Ballantini 28/09/2023 - 12:12
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LAGO 2


Tornando al lago, non a quello del racconto precedente della pesca, anche se si può pescare con la licenza, mi avvio a guardare il cartello che segna il percorso.
Il lago ha una stradina percorribile di quattro km da fare in bici o a piedi, io aggiungo corsa ad ostacoli.
È delineato da prati e campi, con una fattoria vicino.
Mi mancano i bastoni da trekking, al massimo li posso chiedere in prestito a qualcuno, vorrei provare i pattini a rotelle.
Se non freno, finisco bagnata in lavatrice, senza centrifuga.
Il fiume non è balneabile, figurati se la gallinella d' acqua, mi lascia il suo piumaggio per stare a galla.
Faccio il suo verso e comunico con lei, occhi con occhi e ci capiamo.
Fa caldo al pomeriggio anche se sta finendo l' estate.
La signorina paperina cioè io, cammina a passo normale, ma quando vede persone, corre, corre, stile maratona vinci premio cioccolata.
Datemi un numero da appiccicare alla schiena, va bene anche le strisce veet.
Non sono una scimmi... (continua)

Mary L 06/09/2021 - 20:12
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Lavinia


Era una sera buia e senza luna ed un cielo oscuro era costellato di punti luminosi. La gente andava e veniva per le strade della città, a gruppi schiamazzanti che si salutavano, s’incontravano e passavano oltre. Io ero uscito da solo e fuori dalla porta di casa l’ombra mi aveva accolto come una tiepida coperta. Avevo raggiunto una piazza in pochi minuti, fumando una sigaretta per ingannare il tempo. Ero arrivato ed avevo incontrato un mio amico, Giovanni, era stato lui ad invitarmi ad uscire.
Non potevo fare a meno di percepire un turbamento in quella piazza. Mi sembrava che tutti volessero essere amici, volessero essere felici, conoscersi. Fioccavano sorrisi, pure mi pareva che ogni volto fosse irrequieto, in fondo. Sarebbero tornati a casa ed avrebbero aperto il frigo, si sarebbero spogliati tutti, si sarebbero messi tutti a letto.
Ad un tratto Giovanni fu strattonato per una manica e vedemmo Lavinia che ci salutava, una sua vecchia ragazza. Non la conoscevo e mi presentai: “Cosimo... (continua)

Piero Geddes 12/03/2016 - 11:15
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