RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

VIAGGIO DI LAVORO


La porta si stava per chiudere,  tutto era pronto per il suo viaggio.
Dopo tanto tempo, aveva tirato fuori la sua valigia, lasciata ferma per il lockdown.
Due gocce di profumo sul collo facevano sentire un  profumo fresco e avvolgente.
La chiave che chiudeva la porta e il suo sguardo misto tra adrenalina e anche tristezza, facevano capire che partire non  era stata  una sua scelta.
Avrebbe lasciato la sua città per lavoro,  un appuntamento venuto all' ultimo minuto,  a cui non potere dire di  no.
Doveva sostituire un collega,  fermo per malattia.
Così dopo aver tirato su la cerniera del giubbotto per il freddo che iniziava a farsi sentire,  si avviò verso l' auto.
Erano le 6.00 del mattino,  doveva raggiungere il suo caporeparto per poi guidare insieme a lui, dodici ore con la macchina aziendale,  destinazione Olanda.
Ore 6.30 del mattino,  vicino casa sua,  una ragazza guardava il telefono..
Non aveva dormito molto.
Sapeva che lui stava partendo, dopo due anni passati se... (continua)

Mary L 18/11/2022 - 19:24
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Viaggio di Nozze


Il treno correva via veloce, veloce come un treno di quell’epoca poteva correre, si era nel novembre del 1896. Fine secolo ormai poteva dirsi, ma nuovo inizio per Rachele; si era da poco sposata, giusto due giorni prima, là a Valli dei Signori ed ora stava facendo il suo viaggio di nozze. Erano diretti, Rachele e Pietro Giovanni a Mira dal fratello di lui Giuseppe Emilio che si era sposato un paio di anni prima con Luigia, vezzosa e giovane figlia del borghese benestante Giuseppe e di Caterina che discendeva da una nobile famiglia veneziana: i Pisani. Pietro Giovanni non aveva mai preso il treno, mai era sceso dalla sua contrada, se non per andare a qualche fiera assieme al suo futuro suocero che di mestiere faceva il mediatore, nonché commerciante di bestiame. Incollato al finestrino, sgranava gli occhi a vedere come i campi e le case sembravano sfrecciare via. Rachele sorrideva divertita, lei quella tratta l’aveva fatta per quasi dieci anni, era stato infatti nel 1884 che suo padre ... (continua)

Ivana Piazza 04/01/2023 - 16:32
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VIAGGIO DI RITORNO


VIAGGIO DI RITORNO

Marta camminava lentamente e con aria sognante tra le strade di Noto colme di sole e dava l’impressione che, durante il tragitto, ammirasse le scalinate in pietra, le piazze, le chiese e i palazzi che incontrava. In realtà l’ariosa scenografia urbana barocca, faceva da sfondo alla fantasia della giovane ragazza che col suo amato violino a tracolla, seguiva pensieri e suggestioni della sua età, vissuta intensamente per la sua natura sensibile e artistica che quasi la proiettava in una dimensione non reale, tutta sua, fatta di musica e di emozioni. Essa si recava dal maestro di musica, un severo musicista ormai in pensione. Sua madre Gloria l’aveva spinta a prendere lezioni , accorgendosi della tristezza in cui sua era sprofondata sua figlia dopo la morte del marito Corrado Montedoro, di illustre casato locale.
Di Marta colpivano i grandi occhi verdi che spiccavano nell’ovale gentile del viso, adornato da lunghi capelli neri che ricadevano morbidamente ... (continua)


Patrizia Lo Bue 30/03/2022 - 17:12
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Vivere al contrario


Vivere al contrario

La serenità, il sorriso, se n’erano volati in cielo, assieme a lei.
La cupezza, l’espressione melanconica, fu d’allora il marchio di fabbrica del mio esistere.
Melanconia e muta disperazione, questo provavo ogni volta che aprivo la porta della sua camera, rimasta come la lasciò quell’ultimo giorno.
Così, una sera presi la decisione di non aprire mai più la porta dei rimpianti.
Tenni duro per più di quindici giorni. Poi, un caldo pomeriggio di luglio, con il sole a picco che picchiava duro come i cupi pensieri che martellavano la mente, una forza misteriosa mi spinse ad aprire ancora quella porta.
Entrando non vagai, com’ero d’uso fare, con lo sguardo intorno alla camera, ma puntai deciso verso la grande libreria a parete (quattro metri per tre) e lì mi soffermai ad osservare, rapito, i libri bellamente esposti che, con i loro colori e le loro storie da narrare, emanavano aroma di vita rallegrando l’intera parete.
«Nemmeno se campassi cento anni, riuscirei a... (continua)


vecchio scarpone 27/10/2017 - 22:44
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Voglia di ricominciare


Sono seduti al tavolo di un bar felici e spensierati,solo i loro occhi parlano,intorno una grande quiete

mentre sono intenti ad ascoltare il loro cuori innamorati.

Il destino di nuovo li ha fatti incontrare e adesso sono li' colmi di quei ricordi bellissimi.

Come si amavano,come erano pieni di gioia i loro cuori.

Quante passeggiate spensierate lungo le rive del mare.Insieme avevano affrontato ogni cosa riuscendo sempre a risolvere qualsiasi problema.

Ma un giorno le loro strade si divisero,quante lacrime, quante serate trascorse senza più entusiasmo,non hanno mai pensato di lasciarsi,ma qualcosa ha diviso per sempre i loro cuori.

Alle spalle famiglie che non riuscivano a comprendere quanto il loro amore fosse sincero.Famiglie egoiste che credevano di riuscire a dividerli per sempre. Ma loro sono stati più forti,hanno atteso sicuri che si sarebbero ritrovati,Non si può distruggere un amore così grande,è impossibile.

Ora sono lì seduti al tavolo di un bar,si guar... (continua)


RITA ANGELINI 15/05/2011 - 08:14
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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VOGLIO UN DONO SPECIALE


Ogni notte si spegnevano le luci in quello stanzone freddo e scuro. Dopo la recita della preghiera si spegnevano piano piano le luci.
Solo la luna, quando c’era, filtrava dai vetri appannati, per disegnare strane figure che continuavano a cambiare. Il letto era freddo e le coperte a fatica riuscivano a creare un pò’ di tepore, per stare almeno un pochino al caldo.
Purtroppo il sonno arrivava tardi, i pensieri correvano nella mente e la solitudine si faceva più pungente, più, forte, più acuta.
Tornava il giorno, sempre uguale, in quell'orfanotrofio di periferia. Sveglia al mattino, la preghiera, poi a scuola e infine a giocare con gli altri compagni fino al tardo pomeriggio, quando si rientrava nel grande refettorio per fare i compiti e studiare.
Sempre uguali i giorni, sempre le stesse facce, eppure a volte vedevo dei signori, eleganti, ben vestiti che arrivavano. La suora chiamava un compagno, questi correva nella stanza della direttrice e poi tornava. Si formava subito un capan... (continua)

ALFONSO BORDONARO 19/05/2017 - 13:02
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Volare...o forse no!


Vorrei averti qui per capire cosa non sia l'amore, vorrei perdermi ancora oggi nei tuoi occhi scuri, due pozze nere di desiderio che non ho mai accolto.
Vorrei perdermi ancora nelle nostre risate e chiederti cosa c'è mancato, io lo so, ma tu ancora no.
Lo so che ci vuole un immenso coraggio per lanciarsi nel vuoto, ci vuole un enorme forza per fare quel salto senza ancoraggi per tornare indietro, senza funi per tornare sul ponte o per lo meno per evitare di sfracellarsi alla fine del burrone. Anche se quel volo non l'ho fatto perché sarebbe stato un massacro, io senza ali non ho mai avuto paura di volare, tu che lo fai tutti i giorni,vedi le nuvole ad un metro da te, lo sai che senza meccanismi di sicurezza ti puoi fare male... io mi sarei goduta la caduta e il viaggio. Tu hai scelto di vivere di timori e rimpianti, io ormai non più. Ciò non cambia che ogni volta che chiudo gli occhi e la mia stupida mente mi riporta all'istante preciso in qui ho incontrato quelle pozze scure, so per... (continua)

piera sognante 22/01/2019 - 00:30
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Volto e corpo scoperto


Sai quante volte ho guardato fuori dalla finestra? Che fosse inverno, autunno, primavera o estate...Ma avevo sempre il petto scoperto. Sentivo il freddo invadermi, il caldo uccidermi...Ma ero sempre la, a guardare fuori dalla mia finestra la luna...Cercavo i tuoi occhi...Speravo di trovarti qui fuori...Esci se ci sei. A volte sento ancora il tuo odore e lo seguo...Ma dopo un po' lo perdo...C'è troppo vento qui affacciati alla finestra, troppe luci puntate su di me e su di te, destinate a spegnersi. E la verità é che ci siamo già spenti...siamo diventati semplici conoscenti, pazzesco quanto é facile passare da amore a odio in un solo istante, proprio come aprire la finestra a petto nudo con zero gradi...Brrrr senti che scossone mi hai dato... (continua)

filiberto Zan zan 08/03/2017 - 20:59
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