RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Nessuno lo sa

Certo che se si sa già, com'è una malattia, cosa potrebbe venire, ti spaventi, ma a volte è necessario sapere, se si adotta un comportamento scorretto, però mi domando: quando è molto complicata che spaventa, come parlarne, come spiegare? Nessuno lo sa, neanche i medici. Penso che il carattere comunque è di vitale importanza e di chi ci sta intorno, ma in certi momenti non è sufficiente, rischiando di imbattersi in una situazione dove non c'è soluzione, per coloro che vogliono soltanto lo scontro, anche con persone che cercano solamente di starti vicino, cercando di comprendere quello che si ha. L'alternativa è, quella di allontanarsi, comunicando al limite, con i messaggi riflessivi o staccare il cellulare e rispondere sul fisso, in modo che magari il disturbo riflette di più e poi dopo un pò di tempo vedersi fuori, spostando l'attenzione su cose carine, distensive, che tirano su il morale, ma se il tuo corpo manda dei segnali negativi e se per natura lo stato d'animo è infastidito da... (continua)

MARIA ANGELA CAROSIA 22/09/2023 - 14:46
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Situazione molto problematica

Quando ci sono malattie mentali, non bisogna mettere paura e far seguire ad ogni malato la cura che prescrivono i medici, se necessario, anche i calmanti, soprattutto quelli, per non far impazzire pure chi ci sta accanto. All'inizio fanno intontire ma dopo che il corpo si è abituato, come tutti sappiamo, no, facendo rilassare, quindi una qualità della vita migliore. Il medico a meno che non sia un incompetente, va seguito alla lettera, soprattutto, se non è l'unico a dire che servono. Chi ha la demenza, ha bisogno di essere controllato da persone che siano capaci di tranquillizzare, anche coloro che ci vivono insieme. Se non si è idonei, bisogna farsi da parte, e affidarlo a un'altra persona, che sia all'altezza, capire, innanzitutto, cosa fargli fare, senza esagerare, non dargliele sempre tutte vinte, quando conviene, nel suo interesse, che ci rinunci. Insomma metterlo nelle condizioni, che non corra nessun pericolo.... (continua)

MARIA ANGELA CAROSIA 22/08/2016 - 14:04
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Là fuori sapevano

Rientrò in serata, nell'albergo, dalle luci soffuse, che scoprivano un'eleganza che lasciava senza fiato, in una stanza bellissima, dove c'erano vasi pieni di fiori profumati, nascosti da tende, alla vista di chi ci abitava di fronte. Là fuori sapevano, che era frequentato da un'attrice di teatro affascinante, che recitava divinamente, davanti ad un pubblico attento, seguendo la bravura disinvolta e audace dall'aria solare. Girava quasi tutta l'Italia, avendo sempre tanto successo. Valentina ne era fiera, ma in alcuni momenti no, perchè aveva perso l'amore, un uomo stanco, della sua passione, dei suoi continui spostamenti. Thomas era una persona riflessiva, che si conosceva molto bene, sapeva esattamente di cosa aveva bisogno, qual era quella lei, che poteva veramente conquistarlo. Lui viveva la sua vita, chiusa, nella cattiveria degli altri, a volte insopportabile, per quello che faceva. Egli scriveva, pubblicò tanti libri, che purtroppo solo pochi avevano avuto ottimi risultati, non ... (continua)

MARIA ANGELA CAROSIA 18/04/2015 - 14:38
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Non puoi curare

Non puoi curare
se non ami
ci dev'essere l'amore
a guidarti se vuoi
sentir la felicità
negli occhi
un caldo che ti respira
e t'accarezza dolcemente
la mano, prendendoti
come un bambino smarrito
guidando i tuoi turbolenti respiri
che più lievi sentirai, in quell'animo
freddamente distaccato
dai mali del mondo disperato... (continua)

MARIA ANGELA CAROSIA 10/09/2015 - 14:12
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Si allontanava rapidamente

Era bello quel giorno, il vento stava spazzando le nuvole e il suo umore cattivo che voleva pensare a lei, non riusciva, suo figlio un bimbo piccolo si trovava in ospedale, sua moglie lo aveva dato alla luce con tanta gioia, andando via, dopo poche ore dal parto. Il cuore non era riuscito a sopportare quel lungo travaglio che poteva evitare, se il personale di turno si fosse precipitato tempestivamente nella sua stanza, dove il sole filtrava, illuminandole il viso, sconvolto dal dolore, che appesantiva la sua schiena, sorretta da lui, mentre il sudore gli gocciolava. In quel periodo il reparto si trovava a fronteggiare una situazione di emergenza molto estenuante, erano arrivate tante straniere, sbarcate con mezzi di fortuna, che avevano rischiato di affondare, lontano dalla riva, presa d’assalto, costringendo abitanti di un’isola americana a fare un passo indietro, accettando estreme condizioni per tutti, davvero disastrose. Marina era stata una donna sempre forte, amava la vita e qua... (continua)

MARIA ANGELA CAROSIA 27/09/2015 - 15:13
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