Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Buongiorno fiaba Rientrando dalla presentazione del suo primo libro il poeta, un insolito silenzio corposo lo avvolse come inchiostro nella sua giacca bigia, e la penna nel taschino gli cominciò a pesare come le vicine nuvole cariche di pioggia.
“A te cara nuova amica, che il tuo nome è sinonimo di misericordia… Dio ne abbia di me!” gli tornò in mente la dedica scritta a una garbata donna dall’accento gradevole. Iniziò a pensare alle volte che l’anima gemella era venuta in suo soccorso, che lo aveva completato. Era benedetto. L’aveva lì celata agli occhi della mente, nel cuore. Ma non c’era giustamente stata con lui in quel giorno, lei che era parte integrante del libro. Lei che nella vita si era creata una famiglia, ed era una sposa felice. “Forse saremo destinati ad incontrarci anche per un attimo… Vivrei con serenità solo un ultimo giorno per quella sensazione di completezza e di appagamento senza ragione” sorrise. “Se ricominciassi a bere quel buco che c’è in mezzo al salotto e che da tro... (continua) Mirko D. Mastro 29/05/2019 - 22:40 commenti 5 - Numero letture:918
La vecchia polaroid senza flashback Ho lasciato la baita in ordine, e puntato gli spruzzi per i nontiscordardimè. Ti ho preso solo
il cappello, e sì le tue fette biscottate senza glutine . Con la solita giacca sgualcita e la duetto verde bottiglia ho poi raggiunto la casa con la veranda. Proprio ora che ti scrivo ho appena finito di preparare la tavola per la cena, pescato e frutta fresca. Quando arriverai il bagno sarà caldo al punto giusto, petali di tulipano attorno alla vasca e mezzo bicchiere di vino. Quello solo, so che non bevi. Ti aspetterò sul dondolo, anche se spero che mi chiederai di farti compagnia. Non dovevo dirlo? Poi mi sono permesso di prenotare il dopo cena: un piccolo localino sulla spiaggia. Quel tango che simula una storia d’amore, un continuo ammiccamento fatto di dolcezze, sguardi. Quando la vecchia polaroid si deciderà a funzionare, la notte ti immortalerà timida e audace. Finalmente sei arrivata, traffico!? Cammina piano oltre il porticciolo, ti vengo incontro sul vialetto fatato che pare... (continua) Mirko D. Mastro 31/05/2019 - 22:42 commenti 3 - Numero letture:838
Il mio, il tuo capolavoro (…da Roma alla terra di mezzo) Solo l’acqua del lago glaciale di Candia resta azzurra in un’alba di calura che opprime l’anfiteatro morenico. Nel redigere la Guida del Canavese A. Moselli nel 1904 scrisse <Il Canavese non ha attualmente, né mai ebbe una circoscrizione propria. Né la storia, né la geografia gli danno precisi confini>. Tra i ghiacci del nord e i fuochi del sud, questa terra di mezzo. Qui il cielo è oppresso dall’umidità: le tinte di azzurro con sfumature rosse e gialle pare siano scivolate silenziosamente sul tuo foglio, lasciando un lieve grigiastro tra le nuvole. Quel bigio, niente altro che lame già provate, pare volermi dire “Sei sereno, sì, so che lo sei” …lo sarai ancora. Le nuvole sembrano “mani (che) fuggono da mani, segnano il tempo(,) disegnano un volto”. Papà mio e quello tuo sono lì, tempi brevi e parole che scavano solchi, emozionano e lacerano
“sui tasti di un pianoforte muto Mirko D. Mastro 31/07/2021 - 06:42 commenti 2 - Numero letture:462
Nel DNA della pioggia Infondo è come essere sul selciato, con le cose che diventano nere e silenziose.
Una situazione di sollievo che allontana da me il dolore che ho provato all’impatto. La cosa incredibile è che nel dormiveglia sdraiata vicino a me c’è Agave… Dalla natura morta sulla parete passai a miglior vita sull’alzata. Allo spuntar di un mattino di bruma una mano scavata mi portò a una bocca inappetente. In men che non si dica mi ritrovai a precipitare, spaurito… smarrito. Piombai nel pattume nauseabondo. Torsolo senza sostanza, ombra nella tela; nota morta su uno spartito. Agave era una piccola bambina che ci ha lasciato una fredda notte d’inverno. Mirko D. Mastro 15/06/2019 - 05:10 commenti 6 - Numero letture:901
La vita è una scena dove qualcuno ancora interpreta se stesso Con quel vestitino bianco appena sopra
il ginocchio ti adoro, seduta tra i fiori. Ma quando rientri dalla spesa, t-shirt madida sulla schiena e scarpe da ginnastica legate insieme, a penzoloni tra le borse, spossata e coi capelli in disordine amo ogni attimo che mi ha afflitto nell’attesa. Tocchi le gocce con due dita con disinvoltura, ti sposti sotto il getto d’acqua con sicurezza e sollevi appena la testa inclinandola indietro. Ti versi un po’di bagnodoccia sul palmo della mano e ti accarezzi sulle spalle e sul grembo. Versi dell’altro bagnoschiuma sulle mani, e scrivi TI VOGLIO TROPPO BENE sul vetro. E dopo aver spostato una gamba leggermente in avanti, sollevando sulla punta il piede ti chini per insaponarti il polpaccio e la caviglia. Ti aiuto col sapone sui fianchi, intanto stendi le braccia in avanti fino a farmi sentire le tue mani toccare i gomiti, e ti stringo forte per non perderti. Mentre mi appoggi un TI AMO sulle sopracciglia. Mi riporta... (continua) Mirko D. Mastro 23/06/2019 - 06:35 commenti 7 - Numero letture:947
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