RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



La casa popolare

Loris aveva l’abitudine quotidiana di chiedere ad Antonio, suo padre, quando finalmente avrebbero potuto abitare in una casa nuova. Antonio rispondeva calmo. Ogni volta: “presto Loris, presto”. Erano le stesse risposte che riceveva all'ufficio assegnazioni. E cominciava a non crederci più.
Venticinque, trenta metri quadri per cinque esseri umani non si possono definire con tutta la buona volontà, una casa. Se poi si aggiunge che i topi erano ormai coinquilini, il bagno (o meglio, la turca) era fuori in cortile, l’umidità e la muffa avevano da tempo ricoperto le pareti, il quadro di disagio della famiglia era completo.
Loris soffriva anche di reumatismi e a nove anni, quando ancora devi cominciare a vivere, è abbastanza inconsueto. E le iniezioni dolorose a cui si sottoponeva, erano come aghi che ti torturano senza pietà. Solo il miraggio di una nuova casa leniva un poco il male.
Altra visita all'ufficio assegnazioni e altra identica risposta ”presto Antonio, presto. E’ quasi il tuo ... (continua)

gabriele marcon 17/07/2015 - 20:28
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Piccolo genio

Lo avevano capito subito. Sin dal primo vagito: era un bambino speciale. Sopra la social media. All’età di un anno possiede un cellulare e partecipa ai primi giochi virtuali affrontando ragazzi e adulti. A due anni gli regalano l’ultima versione della P.S. e organizza tornei dove, ovviamente, ne esce sempre vincitore. A cinque anni i cellulari diventano due: li utilizza contemporaneamente per scattare selfie e giocare. A sette anni è in grado di scrivere messaggi (sms, WhatsApp, Twitter etc..) al ritmo di cinquanta parole/secondo. A otto anni entra in Second Life. A dieci anni non è ancora uscito di casa…... (continua)

gabriele marcon 26/07/2016 - 16:51
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Il trolley

Dalle nove del mattino sino alle sei del pomeriggio. E non era finita. A fare cosa, poi? Lavorare? No. Una gita in un giorno feriale? Nemmeno. A far niente! Nulla! Il divano su cui mi accomodavo era ormai sagomato. Mi alzavo solo per le necessità primarie. Mi avete capito…

Uno non è che ti chiede la luna, ma almeno far finta di aver spolverato i mobili! Rifatto il letto! Così la dolce metà la tieni buona quando ritorna . Macché. Apatia totale.

E poi, così, senza preavviso, quasi a voler violare quel sacro fancazzismo la tua mente, che sino a quel momento se ne era stata buona buona accantonando rimuginii molesti, ti propina delle immagini… discutibili. Niente di sconcio o censurabile. Ma veder scorrere dentro la tua testolina delle valigie come se fossi all’aeroporto o alla stazione… noooo! E non la versione classica, ma l’upgrade: il trolley!

Di tutti i colori: bianchi, verdi, gialli , neri, rossi. Si incrociavano, sbattevano, si cappottavano, vomitavano all’esterno il loro ... (continua)


gabriele marcon 14/07/2015 - 13:29
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Continuerò a cercare

Preparatevi pure per la vostra festicciola. Imbandite le vostre tavole con i cibi più invitanti e le bevande più intriganti.

Ripulite per bene da cima a fondo la vostra accogliente casa in modo che nessuna traccia di polvere o briciola o formica scappata dal suo nascondiglio possa essere vista.

Gli ospiti, parenti amici e amici degli amici, devono avere l’impressione di trovarsi di fronte al meglio di quello che quel giorno avrebbe potuto offrire. Non possono andare via dicendo che oggi era preferibile fare qualcos’altro. No. Non può esistere. Non potete giocarvi il rispetto e la reputazione per un po’ di polvere o un calzino fuori posto.

Quindi dateci dentro con le pulizie, con la cucina ed il pentolame e poi quando arrivano loro, gli ospiti, datevi da fare con i salamelecchi; con vuote parole che si aggiungono ad altre vuote parole più vuote di una casa disabitata e disinfestata. Date pure il via ai “come stai?”, senza attendere la risposta che comunque è abbastanza previ... (continua)


gabriele marcon 25/09/2015 - 17:01
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L’impresa impossibile!

Deridere e poi ridere e poi... voglia di dormire. Si, riposare. Presente? Sdraiarsi su un bel due piazze, anche una, e cancellare d'un botto tutti i rumori, le ipocrisie, le chiacchiere al veleno.
Che poi non è mica così semplice mettere tutto in un angolo. Cosa? I rumori e le chiacchiere. E il veleno, accidenti! Perché è diventata un impresa riuscire a sopportare... pardon, apprezzare il silenzio. Vero! Paradossale, eh? Qualcuno direbbe che accidenti mi sto inventando. E forse farei fatica anche io a crederci se qualcuno me lo raccontasse.
Allora fate così. Provate a tornare a casa alle due di un pomeriggio feriale. Diciamo che ne avete fin sopra i capelli di parole vuote, delle stesse azioni , degli stessi odori , della stessa gente tutti i giorni. Diciamo pure che dormite poco e male da mesi e siete scoppiati... letteralmente scoppiati!
Fusi, rotti dentro. Storditi e stonati!
Insomma, decidete di salutare la compagnia e tornarvene a casa. Avete un desiderio, uno solo. Niente di ... (continua)

gabriele marcon 16/03/2016 - 16:22
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