RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Non accontentarsi mai

Gente, non bloccatevi in una stagnante e abietta abulia. Leggete non per riempire la libreria, ma per imparare, analizzare, disprezzare, apprezzare. Partecipate agli eventi che vi vengono proposti: andate alle mostre anche se non siete edotti di storia dell' arte, perchè in questo modo la amerete e la sceglierete; andate al cinema e a teatro per divertirvi, trarne conclusioni, rilassarvi, annoiarvi e conoscervi; studiate! non fatelo per sostenere la verifica a scuola, ma per inzupparvi consapevolmente nella letteratura, nella storia, nelle scienze. Non fermatevi al libro adottato in classe, ma andate a ricercare, a confrontare. Abbiate sete e fame inarrestabile del mondo in cui vivete, esplorate la natura, la politica, gli eventi e immergetevi completamente e lasciatevi cullare dalla quotidianità. Divertitevi, ballate, brindate, straziatevi, arrabbiatevi, fate l' amore e non accontentatevi mai.... (continua)

Andrea Paolo Lunardi 17/11/2015 - 09:42
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Meglio non dirsi arrivederci

Sarà anche tutto fantastico, interessante, piacevole. Ma è sterile se per me non ce n'è, non abbastanza; se tutto passa subito, appena ci scambiamo il saluto.... l' arrivederci.
Arrivederci cosa? Con chi? Perché arrivederci? Non c'è da rivedere nulla, niente da fare, da capire meglio di quello che già conosco.
Non c'è da sperare che forse poi magari dopo.
C'è solo il dovere di trovare il coraggio di dirti che non c'è da rivedersi, che ci siamo già visti troppo!... (continua)

Andrea Paolo Lunardi 21/11/2015 - 20:25
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Se fossimo piante

Se curare la vita fosse come accudire una pianta sarebbe tutto , forse, più semplice. Sostituire il terriccio, innaffiare di tanto in tanto, fortificare con i concimi adeguati, luminosità e temperatura adatte. Eppure dà sollievo vedere una pianta crescere, rinvingorirsi, partorire foglie nuove, produrre fiori. E’ un po’ come se il merito fosse tutto tuo. Come se avessi sudato, faticato, sofferto, come avviene alla puerpera quando fa nascere il proprio bambino. E poi ti senti padrone della pianta, la quale -grazie al tuo lavoro- vive. Se fossimo piante, ecco! sarebbe meno complicato organizzarsi la vita. La cosa che desta improvvisamente la mente è questa differenza: quando ci si accorge di non poter vivere perché qualcuno ti fa vivere, ma di dover farti vivere da solo. Di doverti innaffiare, concimare, farti diventare; per opera del tuo stesso ingegno, della tua stessa fatica. E non si è mai pronti. Io non lo sono. Non si vuole essere pronti. Se qualcuno potesse decidere, al posto tuo... (continua)

Andrea Paolo Lunardi 24/11/2015 - 09:58
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Troppo io

Non è il menefreghismo che mi spaventa. Quello che trovo tremendo è il mettere davanti il proprio io, sempre e comunque. Anche io. Io. Io invece. Questo mi spaventa, mortifica, indigna: il voler ruotare attorno a tutto e a tutti; il dover essere sempre presente nei discorsi e nei programmi degli altri. Di chiunque. Sarà triste, poi, scoprire che si ruota attorno a sé stessi, che si vegeta soli ed abbandonati attorno a quell' io che era ed è sempre un po' troppo. Sempre troppo io e troppo poco tutto il resto.... (continua)

Andrea Paolo Lunardi 07/03/2016 - 21:17
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L'ansia non vuole ragioni

Non tollero quando qualcuno chiede il motivo dell'inquietudine altrui.
Posso essere nervoso, insofferente e accigliato perché mi manca qualcosa, qualcuno e vorrei quello che era e non è più e non lo sarà; perché ho freddo, ho caldo, ho sonno, sono stanco; perché i pantaloni stringono; perché non mi sta bene quello che vivo, che annuso. Può nascere un cipiglio sulla mia fronte perché ho ascoltato troppo un' emozione o perché ho la collera che sale impetuosa e rovinosa dalle mie viscere fino ai mie occhi o perché mi reca irritazione qualcosa, qualcuno, me.
Non importa avere una ragione per essere incupiti, in quanto -spesso...forse- se la avessimo e la sapessimo, tutta questa angoscia, allora no! nemmeno da lontano potrebbe sfiorarci... (continua)

Andrea Paolo Lunardi 28/04/2016 - 01:21
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