RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



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Pecchio nasce d'inverno

Pecchio nasce d'inverno.
Nasce alla fine dell'inverno, ma non è l'inferno.
La neve l'avvilisce: solo quella.
Lo costringe a restarsene a casa: distante dalle sue amicizie.
Prende le ferie alla fine dell'autunno, di Novembre.
Rientra all'inizio di Gennaio: all'inizio dell'anno.
Spera, in questo modo, che sia finito il tempo della neve, ma resta, spesso, deluso perché la neve inizia a cadere, a scendere, frequentemente, di Gennaio.
E' costretto, perciò, a prolungare le sue ferie.
Pecchio pensa:"Se la neve, cadendo, si facesse male, forse, deciderebbe di smettere di cadere e la pioggia deciderebbe, forse, d'imitarla!"
Ma la neve e la pioggia continuano a comportarsi a modo loro.... (continua)

Luca Lapi 06/07/2015 - 14:43
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Felice, di nome, di fatto

Ho conosciuto un bambino felice di vivere perché...il suo nome era, proprio, Felice.
E' raro in un essere umano che nome imposto dai genitori e modo di approccio alla vita coincidano in modo così fuori dal comune.
Era così, per Felice: un bambino, davvero, innamorato della vita, ma le sue origini presentavano un aspetto inquietante.
La madre si chiamava Gioia e morì due giorni dopo avere dato alla luce Felice.
Non le rimase, quando egli nacque, che il tempo di elevare questa preghiera al Signore:"Tu mi hai dato la gioia di vivere e di diventare madre; consegno, oggi, la mia vita nelle Tue mani ed affido mio figlio alla Tua protezione. Fa' che sia, sempre, davvero, felice ed un giorno conosca, davvero, la gioia della vita!"
Il Signore esaudì, così, la preghiera di Gioia e confidò a Felice, un giorno, il segreto di Gioia, sua madre.
Egli fu, da allora in poi, un bambino felice di vivere perché...... (continua)

Luca Lapi 12/06/2015 - 17:35
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E', ormai,...

E', ormai, da molto tempo, una costante dell'esperienza di vita di Pecchio riconoscere nelle persone lontane, fisicamente, coloro che gli sono più vicine, moralmente o spiritualmente, in realtà, di quelle che vivono nella sua stessa città.
E' una grande gioia, per Pecchio, ricevere foto e lettere dai V.I.P. e dai loro collaboratori, ma codeste foto e lettere diventano, per Pecchio, motivo di dispiacere quando si accorge che gli amici della sua città non s'impegnano a parlargli, a scrivergli, ad incontrarlo per paura del rapporto che potrebbe instaurarsi tra Pecchio e loro e se, qualche volta, s'impegnano lo fanno per "pagare una tassa" o "per togliersi un dente" o fanno come Rossella O'Hara e dicono:"Ci penserò domani!" che significa:"Non ci penserò ne' ora ne' mai!"
Pecchio non vuole dare l'impressione di essere pessimista.
Può dire, al contrario, che tutto ciò che lo stimola a prendere l'iniziativa (scrivere o fare altre cose ... (continua)

Luca Lapi 17/06/2015 - 14:52
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