RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



...appartengo al mare

c’era una volta
una piccola barca ormeggiata nel porto di un piccolo paese di pescatori. Nessuno sapeva di chi fosse, ma lei, indisturbata, ondeggiava fino a sfiorare la banchina, mai troppo, mai troppo poco.
La gente mormorava, c’era chi pensava che fosse di un qualche straniero, oppure di un pescatore che si fosse trasferito, ma nessuno, in realtà, sapeva di chi fosse e, soprattutto, come fosse arrivata in quel porto.
C’era una scritta sulla barca, con vernice azzurra, di quelle impermeabili che si usano sul legno, semilucida, brillante. C’era scritto: “appartengo al mare”… “e grazie tante”, pensava e sussurrava la gente. Dev’essere un gran intelligentone il proprietario. S’è vista mai una barca trainata da cavalli in corsa? O arrampicarsi sulle montagne?”
Ma un mare smeraldo come quello, in cui ormeggiava placidamente la barca, forse era una rarità e niente di più facile che il proprietario fosse, chissà, un forestiero un po’ bizzarro, pensavano i pescatori residenti e le loro... (continua)

laisa azzurra 04/05/2019 - 15:44
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Quand\'è che riusciamo a parlare un pò?

“Quand’è che riusciamo a parlare un po’?
Tu ed io, magari un aperitivo, se vuoi….”

“e che c’è bisogno di andare a prendere un aperitivo?”

“beh, allora, dimmi tu….dimmi quando, come?”

“a mà e di cosa devi parlare?”

“di te, di noi, ma anche di qualche futilità…..insomma, cose di mamma e figlia, cose di donne”

“lo sai come sono, delle mie cose non parlo con nessuno”

“e fai male, tesoro, devi parlare….io non sono qui per giudicare, sono tua madre”

“mà, no!…se devi chiedermi qualcosa, fallo, ma non è detto che io ti risponda”

Ecco,
chi legge, legge di una madre che supplica una figlia alla parola. Non è proprio così.
Chissà quanti di voi ritroveranno un pò di sè in queste parole.
Sono una madre fortunata, ho una figlia splendida, ma di lei, dei suoi pensieri, so solo quel che percepisco...
Non è poi così raro e, ho imparato, neppure così "anomalo".
Diciamo che più generalmente, questo potrebbe essere il risultato di una vita sociale intessuta di fals... (continua)


laisa azzurra 18/05/2019 - 15:26
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...ho pensato a te come fossi acqua

Lui non sa

E vivono vite, le loro vite, matrimoni felici in due emisferi, all’opposto del giorno e della notte.
Scrivono entrambi per due quotidiani del posto in cui risiedono.

Lei si occupa di sport.
Qualcuno la intervistò e le chiese “perché lei, proprio lei, bionda femminile, bellissima, scrivesse di sport”...

“Non so”, rispose lei. “Non ci avevo mai pensato, ma è nello sforzo della risposta che si razionalizza­no i pensieri e le sensazioni, e si scop­re qualcosa di nuovo. Adesso che ci penso, non riesco a vedermi diversa: così sono da quando ho ricord­i, dai sette, gli ot­to anni.
Scriv­ere è produrre un te­sto scritto, che sia un articolo sportivo piuttosto che di moda, poco importa.”

Scrive e segue personalmente gli incontri sportivi del suo paese.
Ha una famiglia. Un marito che l’adora, anche lui nel giornale, ma con un impiego di tipo istituzionale e due figli, due gemellini di tre anni.
E’ una donna risolta, soddisfatta, entusiasta, anche se...…..
Si chiama ... (continua)


laisa azzurra 29/05/2019 - 19:17
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io, il tuo...tu, il mio

Sono anni, e lune e soli
Inverni gelati e primavere autunnali, sono estati roventi di flipper e juke box, sono giorni di cera che cola e libri muti che non sanno parlare
E, poi, ciliegie da assaporare piano,

"metà tu ed io l’altra metà..."

-Solo un’altra, va bene?
-Ma dai, ti sei sporcato la camicia…
e chi se ne importa, se non vien via, la metto ugualmente…sa di te
-Ma era lei che voleva uscire con te?
Lei chi? Si, boh
-Come boh, ma poi, come darle torto….no, ahi, mi fai male…ma si può? Possibile che alla fine dobbiamo sempre far la lotta?

E mordicchiamoci piano, assaporiamoci usciti dall’acqua, sappiamo di buono, la pelle di due pesche salate, fresche, ma se poi mi mordicchi e sgrani gli occhi, mi fai male con quello sguardo feroce, quello di un cucciolo con la sua preda fra i denti acuminati. E ridi di me e di te e rido in quel luccichio che hanno gli occhi accesi, illuminati da quei pensieri leggeri che restano, non come parole, ma come abbracci

Possibi... (continua)


laisa azzurra 04/07/2019 - 18:11
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strofinano lenzuola

ho pensato di scriverti quando ho visto le sue mani
scivolare su quei tasti come fossero carezze, si muovevano con eleganza e con quella determinazione che ho immaginato su di me…
soffice il tocco lieve, lo percepivo sulla pelle ed un sussulto ogni qualvolta tu, con la grazia di chi desidera e sa d’essere desiderato, oltrepassavi i cancelli del mio sentire, fino a farmi perdere, fino a sciogliere ogni nodo tra le grate, sino a condurmi dove tu desideravi fossi, nel crepitio di una fiamma sempre accesa. Hai visto le mie lacrime, ma non ti sei sorpreso, di certo non sarò stata l’unica. Hai atteso sorridessi e poi cullassi il capo a ciondolar sospiri, quasi l’aria stessa fosse culla e ti sei sentito fragile quando hai pensato non desiderassi più ascoltarti.
...io che ti ho creduto mio, mio soltanto, ho capito allora che avrei avuto l’esclusiva solo quando a chiave, serravo ai pensieri la nostra camera, fatta di colore e di tempera profumata, o nel buio dei miei silenzi, lontani dal mo... (continua)

laisa azzurra 25/08/2019 - 14:04
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