Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



RICERCA

     
 
la Serenità

Le istruzioni sono:

“Un’ora breve di dolore c’impressiona, un giorno sereno passa e non lascia traccia” (Luigi Pirandello)


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Frère douleur, soeurs sérénité

Con quel vestitino bianco appena sopra il ginocchio ti adoro, seduta tra i fiori nell’alone su una foto.

E quando rientravi dalla spesa, t-shirt madida sulla schiena e scarpe da ginnastica legate insieme a penzoloni tra le borse, spossata e coi capelli in disordine… ero riconoscente a ogni attimo che mi aveva afflitto nell’attesa.
Toccavi le gocce tra due dita con disinvoltura, ti spostavi sotto il getto d’acqua con sicurezza e sollevavi appena la testa inclinandola indietro. Versavi un po’di bagnodoccia sul palmo della mano accarezzandoti le spalle e sul grembo. Ne versavi dell’altro sulle mani, e scrivevi TI VOGLIO TROPPO BENE sul vetro.
Dopo aver spostato una gamba leggermente in avanti, sollevando sulla punta il piede ti chinavi per insaponarti il polpaccio e la caviglia. Ti aiutavo col sapone sui fianchi, intanto stendevi le braccia in avanti fino a farmi sentire le tue mani toccare i gomiti, e ti stringevo forte per non perderti.
Mentre mi appoggiavi un TI AMO sulle sopracc... (continua)


Mirko D. Mastro 30/10/2022 - 18:56
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Io, Sergio

Detesto il dialetto fiorentino.
Nel 1943, mentre con la famiglia ero sfollato sulla montagna pistoiese, arrivarono in paese dei fascisti per un rastrellamento. Parlavano un dialetto con una fortissima accentuazione fiorentina. Il nero delle divise e le grida disperate di quel giorno mi sono rimaste, come marchio d’infamia che per me ha avuto quel linguaggio scurrile e sanguinoso.
La polvere, il sangue, le mosche, l’odore e quell’orribile parlata.
Il fiorentino non è mai stato, per me, la lingua di Dante, ma le orrende grida di quella gentaglia!
Me l’hanno sporcato per sempre!
Mi hanno fatto odiare una parte di me e ora che sono cieco, li odio ancora di più.... (continua)

Glauco Ballantini 27/10/2022 - 18:11
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La macchina del tempo

LA MACCHINA DEL TEMPO


Mentre la sera s’ammantava di misteriosi silenzi, la notte che pian piano avanzava posava un velo sottile su ogni cosa facendo svanire le ultime ombre. Sonnecchiava quella sera la luna in cielo circondata da molteplici stelle, io rimasi ad aspettare l’ora più tarda per potermi godere questi momenti di splendida connessione con il meraviglioso mondo che mi circondava.
Ho sempre trovato momenti di serenità e pace in mezzo alla natura che con i suoi suoni tiene compagnia e m’incamminavo estasiata verso ciò che la natura è sempre pronta a donare in ogni sua manifestazione.
Il giorno seguente stavo passeggiando nel bosco e mentre camminavo, vidi nascosta tra una catasta di fogliame, una strana macchina, la guardai curiosa, aveva strani aggeggi davanti ad una specie di sedia o sedile. Mi guardai intorno e non vedendo nessuno cercai qualcosa che mi indicasse che tipo di macchina fosse … in un cassettino di fianco alla consolle vidi e trovai un giornalino... (continua)


Maria Luisa Bandiera 15/10/2022 - 08:57
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RICORDI

Seduto sul dondolo, ammiro il mio grande giardino.
Ho appena tagliato l' erba, fa caldo,  anche se siamo a metà ottobre.
I miei vicini sono a passeggio con il cane, mentre io sono qui a perdermi nei ricordi.
Sono un pezzo di vita da raccontare,  tra le pagine di questo autunno con il sole che mi avvolge.
Le mie rughe sulla guancia, mi portano indietro con un leggero solletico, ai ricordi che tengo dentro al cuore.
Quando ero giovane, quando per la prima volta conobbi lei,  l' amore.
Avevamo poco più di vent' anni, il sorriso sempre pronto e le mani che si cercavano, si sfioravano.
Il desiderio di baciarla, lo sento ancora dopo novant' anni sulle labbra.
Le sue risate, sono ancora musica per le  mie orecchie.
Il suo fare timido e dolce, mi hanno fatto innamorare.
Giocavamo a nascondino, io ero moro e non bianco come adesso.
Lei bionda, con gli occhi azzurri come il mare.
Dopo tanti baci, camminate mano nella mano,  promesse guardando le stelle,  ecco il primo vagito.
... (continua)

Mary L 15/10/2022 - 23:53
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