OPERA

Lacriman i miei bulbi fluentemente, ed un pensier fugace e repentin mi sovvien assai furente.
Oh eburneo e sfatto ortaggio!
Ma come hai potuto ordir e nocumentar meco, con siffatto avvilente oltraggio?
Non pensar mica che talun pacier supplice, dirima a tuo favor il dibatter in loco de la necessar diatriba!!!
Sententia è scritta già...!
E mi par proprio di veder la tua sfoglia trita, a sfrigolar sull'oleata olla ardente.
Oh maledetta cipolla irriverente...

Opera scritta il 03/12/2015 - 18:11

Da Giovanni Santino Gurrieri

Letta n.1159 volte.

Grazie amici Arcangelo, Maddalena e Nadia.
È necessario anche ridere ogni tanto.
Buona giornata amici ed esteti dell'anima

Giovanni Santino Gurrieri 04/12/2015 - 12:12

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Simpaticissimo, ridiamo insieme
Abbracci
Nadia

Nadia Sonzini 04/12/2015 - 11:51

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Simpaticissima e originale questa tua.
5***** ti do

Maddalena Clori 04/12/2015 - 07:28

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Un testo divertente e commovente al tempo stesso. Immaginare la fine di quell'ortaggio su di una olla ardente, pronto ad essere apprezzato dal palato, dopo averci fatto lacrimare gli occhi, è sicuramente spassoso. Lettura piacevole!

Arcangelo Galante 04/12/2015 - 07:24

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Ciao Fabio ogni tanto bisogna anche ridere.
Buona giornata.

Giovanni Santino Gurrieri 04/12/2015 - 07:24

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Molto simpatica e originale, bravissimo. Ciaooo

Fabio Garbellini 04/12/2015 - 07:11

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