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Una notte mi sei apparso

Un alone di luna
come corona della notte.
Dormivo.
Dormivo appena.
E nel bagliore
tremante di
alcuni neon
distanti
mi è parso
di scorgere
le scaglie azzurre
del tuo sguardo ferito.
Barcollavo nell'
apnea di un sogno,
vispo nel cuore
ma opaco nella mente.
Poi una manciata
di stelle morenti
ha suggerito
il tuo nome,
ticchettando
con dita di luce
il bordo del vetro.
Che fare?
Svegliarsi e sperare
che quello scintillio bizzarro
fossero veramente i tuoi occhi
che mi guardavano
e bruciavano per me
o lasciarsi cullare
nella bambagia di un'illusione
che mi ammanta
come fa la notte
con la terra
nel suo tappeto d'oblio?



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Opera scritta il 22/07/2016 - 19:25
Da Matih Bobek
Letta n.1292 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Scusa, servono a decidere*****

salvo bonafè 23/07/2016 - 13:06

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Che nome ? Mi piace pronunciarlo.Vagamente ricorda Bobbio o il mitico Louison Bobet. Ma passiamo allo splendore notturno della metrica e della dubbiosa partizione che sembra voler chiedere sostegno agli umani. Devo ammettere che non saprei come aiutarti, sono disarmato dalle tue parole e dalla visione onirica. Buona domenica e di questo scorcio di sabato.

salvo bonafè 23/07/2016 - 13:06

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La tua poesia mi é piaciuta molto *****

Angela Randisi 23/07/2016 - 07:43

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