Vuote domande mi pongo
Alla ricerca di un senso,
Fra risposte che si perdono nel tempo.
Chi sono?
Un ramo spoglio e malato
Che di certo andrebbe potato.
Un fiume in secca,
Che verso una diga arranca.
Nulla cosmico intorno e interno.
Chi sono?
Un chicco di sale nel mare,
Il cui sapore si dissolve
Senza lasciare impronte.
Chi sono?
Inutile aggravio di peso a questo mondo.
Calco sentieri che non mi appartengono
Su scarpe sempre troppo larghe,
A volte troppo strette.
Chi sono, dunque?
Sono il nulla.
Nell'immenso del tutto
Mi vergogno del mio non essere,
Del mio vivere a singhiozzo,
Del mio incedere a rilento.
Perché nulla in fondo ha un senso.
Eccomi.
Sono il grido di uomo muto
Che cerca orecchi da disturbare
Ma infondo, nulla ha da raccontare.
Quanto pesa questo vuoto,
Questo presenziar senza motivo
Gridando in ogni istante
“Presente!”
Ad un appello, a cui vorrei
Sempre più essere assente.
Opera scritta il 26/10/2016 - 16:16Voto: | su 5 votanti |

michele gentile
02/11/2016 - 11:18 
Luca Nuvola
27/10/2016 - 14:09
antonio girardi
27/10/2016 - 13:59 
Francesco Gentile
27/10/2016 - 12:36 SERENA GIORNATA LUCA.
*****
Rocco Michele LETTINI
27/10/2016 - 10:02
Luca Nuvola
27/10/2016 - 08:16 che ogni tanto si fa delle domande.
Anch'io ogni tanto mi faccio
qualche domanda.
Trovo questa tua profondamente riflessiva. Ciao caro
Maria Cimino
26/10/2016 - 23:19 Dolcissima ma triste
Troppo triste
Sei presente ed io sono felice

laisa azzurra
26/10/2016 - 20:38 
Ilaria Romiti
26/10/2016 - 19:18
Luca Nuvola
26/10/2016 - 18:33

POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI
26/10/2016 - 18:16



