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Treni apocalittici
Ricamano con il filo spinato
Il fumo dell'efferato odore di bruciato.
Il freddo penetra la pupilla dell'occhio infausto
Sono divenuto carne da macello
Protagonista involontario dell'Olocausto.
Dio
Dove sei?
M'hanno rubato l'anima
Gli occhi e le mie lune
Condannato alla fame che divora queste vene.
Dio!
Se ci sei!
Annegami nel silenzio
Della sagoma martoriata.
Regalami il calore delle Tue sconfitte dita
Tra le pieghe dell'anima smarrita!



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Opera scritta il 27/01/2017 - 12:09
Da sebina pintaldi
Letta n.954 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


.... leggi .
Altre parole non servono
Hai la capacità di andare oltre.
Grazie

Paolo Pedinotti 28/01/2017 - 18:44

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Splendida poesia, intensa, senza ombre, per le ombre! Bravissima!5*

margherita pisano 27/01/2017 - 22:09

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grazie carissimi,

sebina pintaldi 27/01/2017 - 18:28

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Un invito a meditare dai tuoi espressivi versi.
Lieta serata, Sebina.
*****

Rocco Michele LETTINI 27/01/2017 - 18:17

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Scrivi molto bene, ciao

Sabry L. 27/01/2017 - 17:54

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Questa poesia è tanto profonda e fa riflettere

brunello pompeo 27/01/2017 - 14:38

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chi può dimenticare i morti per sterminio 5*

GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 27/01/2017 - 14:30

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Bella , mi hai commossa.

Teresa Peluso 27/01/2017 - 14:28

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sebina pintaldi 27/01/2017 - 14:08

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per non dimenticare....
bellissima

laisa azzurra 27/01/2017 - 13:53

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Stupendo quadro di un evento che non si può dimenticare, ma dovremmo ricordare i morti di fame a Stalingrado per l'assedio nazista, le stragi inglesi nel sud est asiatico e la perenne SHOAH che viviamo ogni giorno.
Uomini di provenienze diverse che hanno in comune una cosa: la morte.
Responsabile l'uomo che con l'uso della ragione la applica forse, a volte, in modo efferato.
le tinte fosche delle parole ben rappresentano il dramma.

ALFONSO BORDONARO 27/01/2017 - 13:27

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