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Spasimo

Mi percuote la cruda fame
di un gioco che mi falcia i seni.
E lo spasimo vergine e spietato
si dirama nell'urlo che coagula la piaga.
Sulla pelle di granito
insorgono le lacrime
come rivoli di velluto.
Squarciano e lavano via
questi miseri brandelli
neanche degni di uno sputo!



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Opera scritta il 25/04/2017 - 21:07
Da sebina pintaldi
Letta n.1149 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Non oso nemmeno entrare nel tempo creativo perchè è prerogativa di chi scrive: bella e terribile.

speranza iovine 29/04/2017 - 10:28

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Toccante verseggio, complimenti

genoveffa frau 27/04/2017 - 23:14

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grazie ;O

sebina pintaldi 26/04/2017 - 19:28

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Un dolore lancinante deve attraversare l'anima dell'autrice per esprimere un dolore così forte ed uno sprezzo per il proprio corpo. Dolenti e sentiti i versi. Un saluto!

Grazia Denaro 26/04/2017 - 14:18

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Lancinante questo spasimo che l'Autrice descrive con durezza e che investe il corpo il quale nella narrazione viene trattato senza alcun riguardo. Ottimo lavoro

Francesco Scolaro 26/04/2017 - 09:55

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Aggrediti dal dolore a volte arriviamo fino alle lacrime che sono spesso purificatrici per il corpo e per lo spirito.
Versi molto belli.

ALFONSO BORDONARO 26/04/2017 - 08:33

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UN ACUTO VERSEGGIO CHE LANGUE UN VITAL PERCORSO...
SERENA GIORNATA.
*****

Rocco Michele LETTINI 26/04/2017 - 08:20

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