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Figlia mia

Figlia mia


«Figlia mia,
quanto t’ho amato non sai!»
urlo d’allora al vento
o ad un altrove immenso.


Ventisette anni
possono anche esser molti:
certamente il tuo cane non li ha raggiunti.
Ma per un figlio sono l’inizio dell’avventura,
e per un padre una prova troppo dura
l’aggrapparsi al legno di una bara
e urlare a squarciagola:
«Figlia mia,
quanto t’ho amato non sai!»


Nove anni
possono sembrare pochi,
neanche a quelli giunse il tuo Flea
… chissà se ora è lì con te?
Ma per te che non li hai vissuti
per me che li ho perduti,
per noi non sono nulla.
Il tempo si è fermato
assieme al tuo cuore
nel momento dello schianto
se ora come allora
urla un ugual dolore:
«Figlia mia,
quanto t’ho amato non sai!»




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Opera scritta il 25/10/2017 - 22:42
Da vecchio scarpone
Letta n.1176 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


c'è chi il dolore lo tiene dentro di sé, come ho fatto io per anni, salvo poi scoprire che condividendolo, usando la poesia piuttosto che il racconto, il discorso diretto o qualunque altro metodo, può, non saprei nemmeno spiegare come, aiutare a sopportarlo. Ognuno vive i propri, piccoli o grandi drammi, a modo suo. Io ho scelto di condividerlo usando la scrittura: è giusto? è sbagliato? Non lo so... io, sento che mi fa star meglio narrare di lei in poesia o racconto in alcuni momenti, quando il pensiero fisso piccha duro. Ti ringrazio.
Ciao Loris
Giancarlo

vecchio scarpone 28/10/2017 - 20:57

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Difficile da commentare.
Come difficile mettere il dolore in poesia e condividerlo.
Ammirevole il tuo gesto, grande forza d'animo.
I miei complimenti, da padre.
Un caro saluto.

Loris Marcato 28/10/2017 - 18:51

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ammmirato lo sono anch'io, per il modo delicato, in punta di piedi oserei dire, con il quale hai condiviso il mio dolore. Ti ringrazio d'aver letto e apprezzato questo mio triste componimento.
Ciao Aurelia
Giancarlo

vecchio scarpone 28/10/2017 - 18:36

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La mia condivisione e il mio rispetto per il tuo dolore, per il quale non soccorre alcuna parola, la mia ammirazione per come lo hai trasmesso a noi in versi che lasciano il segno. Aurelia

Aurelia Strada 28/10/2017 - 18:08

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sì, credo che se veramente esiste il luminoso altrove a cui tutti aneliamo approdare, al fin del nostro navigare in questo agitato mare chiamato: vita. Lei, oltre a guidarli, li possa anche udire i miei, a volte struggenti, pensieri. Ti ringrazio, amica di penna... e di pedale.
Ciao Paola
Giancarlo

vecchio scarpone 28/10/2017 - 17:46

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Sicuramente lei lo sa, quanto l'hai amata, ma questo tuo urlo d'amore le sarà arrivato, stanne certo.
Ciao caro Giancarlo.

PAOLA SALZANO 28/10/2017 - 16:46

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Ti ringrazio... essere madre, o padre, è un'esperienza bellissima... e, per quanto mi riguarda, ne è valsa comunque la pena viverla... nonostante tutto. Molto gradito anche il tuo abbraccio a cuore pulsante.
Ciao Laiza
Giancarlo

vecchio scarpone 28/10/2017 - 16:15

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ti ringrazio... sopratutto per il partecipato sentire che, ti assicuro, mi trasmettono i tuoi 5000 abbracci.
Ciao Silvia
Giancarlo

vecchio scarpone 28/10/2017 - 16:09

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Nn ho parole
Davvero...sono madre
Un abbraccio con il cuore in mano

laisa azzurra 28/10/2017 - 15:35

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non ho parole...solo brividi di dolore.5 stelle e 5000 abbracci...

SILVIA OVIS 28/10/2017 - 15:32

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Ti ringrazio.
Ciao Grazia.
Giancarlo

vecchio scarpone 26/10/2017 - 12:23

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Si commenta da sola...
Un saluto

Grazia Giuliani 26/10/2017 - 10:55

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credo che, anche se il dolore che ognuno porta seco è per esso il più indicibile strazio, il dolore più grande sia proprio quello che prova un padre di fronte al feretro del figlio. Ti ringrazio.
Ciao Teresa
Giancarlo

vecchio scarpone 26/10/2017 - 10:42

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Una poesia straziante, che fa toccare con mano il dolore per la perdita di un figlio.

Teresa Peluso 26/10/2017 - 09:11

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