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Le nuove notti di D.

È da quando abbiamo chiuso il telefono che non riesco a pensare, non riesco a fare niente se non sentirmi sulle nuvole perché da qualche tempo la mia vita non è più fatta di giorni che non significano niente.
Così mi sono messo a scrivere col fiato corto dei miei cardiospettri, così mi vien di chiamarli…
I fantasmi di un cuore che da un po’ non m’appartiene, nelle sere d’inverno al crepitio del camino a scaldarci al soffio delle nostre anime, succede che continuino ad abitare le mie stanze più segrete abusivamente. Guardo quella fotografia dove sei vestita solo delle mie carezze, e mi baci.
Non è mai stata scattata, eppure io la ricordo.
Con questo cuore che oramai non mi appartiene più, al tamburellare appena palpabile della pioggerellina leggera i nostri giochi sotto le lenzuola succede che siano fantasmi della mia mente.
E allora mi stupisco di quanto fai sembrare semplici le cose difficili, tipo esserci.
Ma ti ho cercata prima nel letto e sul divano, sotto le coperte e tra i miei pensieri…poi ho ricordato dov’eri. Allora mi sono rifugiato in un angolo della mia mente per non sentire troppo male…
E’ interminabile alle volte il tempo che ci mette una donna a togliersi i jeans quando fissi l’orologio, 15:20.
Il vapore acqueo sui vetri della stanza da bagno rivela che i soffici asciugamani si tengono pronti ad accogliere un’ondata di vivida sensualità. E con loro i saponi silvani.
Le candele all’aroma di vaniglia catalizzano la loro virtù afrodisiaca su di una giusta atmosfera fugace, stimolando i sensi in modo particolarmente intimo, sciogliendo le emozioni che appaiono bloccate. L’acqua speziata di cannella risveglia sensazioni intense.
Raccogli i capelli. Inerme lasci che il mio respiro si adagi sul bordo di una spallina scesa.
I corpi si immergono in un senso di isolamento e di intimità, di abbandono al piacere in modo disinvolto. In un gioco soddisfacente di divertimento e di sensualità. L’acqua calda ti rende la pelle ancora più sensibile, i profumi preparano corpi e menti a provare esperienze inedite.
Ti insapono completamente, ti sfioro l’orecchio nascosto appena da petali di velluto che ti incorniciano il viso, lentamente ci massaggiamo mutuamente e col mio corpo ricopro il tuo che d’acchito esita appena. Ti senti avvolta e protetta dall’acqua, e ti lasci andare.
Nulla di più intrigante. Io e te e la schiuma…


Apro solo un occhio dal dormiveglia per un movimento convulso del piede, 15:59.
Il vapore acqueo del mio respiro sugli occhiali sghembi sul naso rivela solo il mio piede zuppo dell’acqua rovesciata dal bicchiere per terra accanto al sofà.




(da Caldolana, M.D.Mastro)




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Racconto scritto il 11/12/2025 - 05:26
Da Mirko D. Mastro
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