nella breve staticità della notte,
i falsi silenzi finora omessi corrono
e la mia veglia al sonno persiste.
Irrealtà mi circonda.
Mi nego di ogni convinzione,
fuggo da ogni mite illusione,
e ogni realtà esonda.
Il freddo rivela il vero volto
di chi con sorriso al mondo sfugge.
Ma la realtà nasconde molto
più di quanto la mia anima regge.
In un’illusa verità sto tentando di cullarmi
mentre il sonno continua infame a negarsi.
Cuore mille dubbi insiste a domandarmi
e Mente insiste a ripercorrere i miei passi.
Ma come posso nutrire loro di pace,
quando la realtà ferma e inesorabile
di impavido fuoco lascia solo brace?
Non posso conciliare della mente l’esigenza
se non posso conoscere ciò che mi aspetta.
E non posso calmare del cuore la riluttanza,
se non posso nell’insicurezza essere accolta.
L’indiscutibilità di una certezza
come una favola culla il riposo.
Ma priva di ogni stanchezza
chi di essa è troppo ambizioso.
Dunque la notte non è fatta per sapere
tanto quanto non è fatta per il sonno.
Magari la notte è fatta per preparare
ciò che ha in serbo per me il giorno.
E forse pian piano,
imparerò a vivere anch’io l’attimo senza timore.
E allora man mano,
il ricordo della realtà concilierà sonno e rumore.
Poesia scritta il 27/11/2025 - 15:10Voto: | su 0 votanti |
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