Distesa, con
le mani digrignanti
annodate al ventre e
il soffitto ispessito
accollato agli occhi,
ti lapidano,
da giorni,
gli inevasi perché.
le mani digrignanti
annodate al ventre e
il soffitto ispessito
accollato agli occhi,
ti lapidano,
da giorni,
gli inevasi perché.
Eppure,
sappi che
ti affrancherai
dai riflessi aberranti
e tra gli sgombri
dei singulti repressi,
tornerai vanto
e consolazione,
sarai l'incanto
che lascia l'eco
di una risurrezione.
Poesia scritta il 28/11/2025 - 19:07Da Emme Effe
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