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Un Onda per amica.

Una sera m'accasciai sulla battigia
tremante
morente
i miei occhi umidi tracciavano
tristi linee sulla sabbia,
una brutta mappa
verso il mio cuor sofferente.


Gridai al vento
tutta la mia rabbia
agitai con forza
i miei pugni stanchi
e nel mio dolore non trovai nessuno
che consolasse l'anima mia
al di fuori di un onda marina.


Lei mi domandò:
"perché piangi?"
Ma io non trovai la forza
di rispondere
così ella mi solleticò dolcemente i piedi
io risi un po'
mi calmai
e sereno m'addormentai,
lei rimase lì ai miei piedi
a vegliarmi tutta la notte.


Il mattino seguente non la vidi più
era scomparsa
avrei voluto ringraziarla
ma non riuscì più a trovarla
in mezzo a quel mare
che l'aveva trascinata via da me.


Ritornai così a casa
forse l'avevo sognata
oppure ero ubriaco
o forse era stata solo la mia immaginazione
non lo so,
so solo che adesso
ne ho un enorme nostalgia;
"mia cara onda, amica mia,
dove sei?
Sono triste, e non ci sei più tu
a solleticarmi i piedi!




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Opera scritta il 24/11/2017 - 19:21
Da Emanuele Cilenti
Letta n.1198 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Grazie

Emanuele Cilenti 25/11/2017 - 12:43

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....come una fiaba
dolcissima

laisa azzurra 25/11/2017 - 11:03

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Grazie mille

Emanuele Cilenti 25/11/2017 - 00:07

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molto bella

GIANCARLO POETA DELL'AMORE 24/11/2017 - 22:02

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