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Il sorgere del sole
saluta il riposo della campagna
e sbrilluccica sul marmo
facendomi lacrimare gli occhi.
In questo luogo di silenzio
lontano dalle strade.
Con il sorgere del sole
che pettina la terra
vangata a brina, una goccia
salata cola da un’effigie.
Stringo una zolla,
come fosse la mano d’un padre.



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Opera scritta il 22/02/2019 - 05:56
Da Mirko D. Mastro
Letta n.1204 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Essere un tutt'uno con la natura. Poesia stupenda.

Antonio Girardi 23/02/2019 - 20:58

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Toccante, specie nella chiusa! Molto bravo, Mastro! Una carezza a papà!

John Sirrom 22/02/2019 - 21:24

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Buona sera Maestro.
Piaciuta assai.

Ernesto D'Onise 22/02/2019 - 16:54

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Raffinata poesia, suggestiva ed empatica.

Mimmi Due 22/02/2019 - 14:31

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Molto toccante, un sentimento espreso in modo sublime.

Maria Isabel Mendez 22/02/2019 - 14:25

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... È uno strappo fisico e doloroso un limite che non si accetta mai... Nel tempo l'amore addolcisce riempie i vuoti... Mi hai commosso e quel tuo aggiungere è una carezza che scalda il marmo...

Grazia Giuliani 22/02/2019 - 11:22

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La terra respira
Così come l'amore...Nn s'interrompe l'amore ed oltre il marmo, il respiro spirituale di chi il respiro ce l'ha donato e poi tolto, nell'attimo presciso della dipartita.
Elegante, sofferta, estremamente condivisa. Buongiorno mastropoeta

laisa azzurra 22/02/2019 - 10:32

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Sono stato combattuto,non volevo aggiungere nulla... poi ho pensato che te lo dovevo papà.
26.03.1950-22.02.2004

MastroPoeta 75 22/02/2019 - 10:13

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Poesia che incanta come la maestosità della natura; quella coltivata richiede cura e fatica ma dona vita e soddisfazione. La chiusa è veramente emozionante. Buona giornata Mastro.
P.s.: credo che tra un mese comincerò a preparare la terra per le patate.

Mario Stocovaz 22/02/2019 - 09:49

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