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In un angoletto

Vorrei mettermi in un angoletto
a guardar il mondo
Guardare me che invecchio,
contar le rughe in più e i capelli in meno
Vorrei guardare il ripetersi finito
delle cose consuete
delle parole consuete
delle foglie consuete
Vorrei mettermi a guardar la gente invecchiar
contar le rughe in più
e i capelli in meno,
la pelle del viso mentre si accartoccia,
la pelle del corpo mentre si affloscia
E allora vorrei veder chi manca davvero
e come viene a mancare
Quanto durano le lacrime davvero
e quanto è lunga la linea del dolore
Mentre io con un piede fuori
mi metto
ad aspettar in un angoletto
Per poi vedermi morire anch’io
e soffrir di meno
se rimango divisa dal mio corpo
e dalla sua distanza
Per attappar le orecchie
e non sentir le urla
le mie
Per attappar gli occhi
e non vedere il sangue
il mio
Per non stancarmi della mia stanchezza
e riuscire a morire
prima di averlo fatto
Magari abbandonata in un angoletto



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Opera scritta il 22/12/2019 - 17:59
Da SILVIA OVIS
Letta n.944 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Il vezzeggiativo allevia lo stato d'animo raccontato in poesia,Bella!

Grazia Giuliani 23/12/2019 - 21:19

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Poesia che rispecchia pensieri e sentimenti che sono anche i miei. Bella.*****

Marilla Tramonto 23/12/2019 - 10:04

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