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Il mio male il mio bene

Io mi pento
ancor prima d’averlo fatto
il male
già il pensiero mi tortura.


Eh si …
perché al pensiero
io ci arrivo
come tutti quanti gli uomini
con istintiva cattiveria
di cromosomi cellule
e materia.


Poi però mi arrendo
al rigor della coscienza
alla legge dei comandamenti
al voler della famiglia
antica
patriarcale
come quando mi diceva:


niente bestemmie
devi obbedire
alla maestra elementare
non devi
ne bere ne fumare.
Alle nove devi rincasare!


Mi ricordo anche d’uno scappellotto
perché il troppo è troppo
e m’ero rotto … quella volta lì
e non avevo torto.


Invece … il mio bene
lo assaporo a tempo scaduto
quando oramai
di gusto organolettico
stantio e avariato
alle iene in pasto l’han buttato.




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Opera scritta il 20/01/2023 - 19:19
Da Francesco Scolaro
Letta n.306 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Antiche tradizioni di bene investite, senza fingimenti si analizza il prima e il dopo... Per quanto sia il bene resta incollato ad una coscienza che si espande, ma il mondo è cambiato!
Bellissima poesia che rispecchia nell'anima tante verità.

Margherita Pisano 21/01/2023 - 08:51

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Molto interessante! ! Bravo e complimenti!

Anna Cenni 21/01/2023 - 08:17

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Trovo interessante tutta la poesia, mi ha molto colpito l'incipit. In quanto alla chiusa...finché c'è vita c'è speranza, non essere così pessimista.
Originale, bravo!

Marina Assanti 20/01/2023 - 23:39

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