Al dilatar del momento
si esprime il domani
e forse ne sapremo di più
a pensarci bene però
di cosa sperare non so.
si esprime il domani
e forse ne sapremo di più
a pensarci bene però
di cosa sperare non so.
Gli scranni son come le arnie
e le pecchie son corifei
circuti dall’apicoltore
per un nettare amaro e indigesto.
Per le strade vedo passare
strane facce lungo la via
stanno tutti a morire di noia
mentre vanno a ballare la rumba.
Opera scritta il 23/10/2023 - 17:24Letta n.256 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Molto originale. 
Maria Luisa Bandiera 
24/10/2023 - 07:13 --------------------------------------
Francesco e sempre un piacere leggere le tue poesie.
Zio Frank Storie del gufo 23/10/2023 - 23:17 --------------------------------------
Un tempo che non si riesce a capire cosa vuole davvero. Testo apprezzato e bellissimo, nel suo significato, molto attento. Complimenti
MARIA ANGELA CAROSIA 23/10/2023 - 20:58 --------------------------------------
Un incipit bellissimo, come poi è tutta quanta, il modo in cui scrivi è sempre accattivante!!
Anna Cenni 23/10/2023 - 20:05 --------------------------------------
Ciao Francesco, ben ritrovato e complimenti sempre.
Mimmi Due 23/10/2023 - 19:16 --------------------------------------
Complimenti Francesco un testo poetico originale. 
Francesco Rossi 23/10/2023 - 18:57 --------------------------------------
Condivido il commento di Mino, vero, è sempre una novità leggere le tue poesie, originali e inusuali, ma profonde di verità! 
Margherita Pisano 23/10/2023 - 18:32 --------------------------------------
Delle tue poesie si possono dire molte cose, usare molti aggettivi qualificativi, ma in comune hanno sempre una cosa: l'originalità. E così deve essere la poesia: fuori dagli schemi. Ciao
Mino Colosio 23/10/2023 - 18:22 --------------------------------------
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