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La chiamata

Arriva un momento nella propria vita in cui in un modo o nell'altro ti trovi a dover fare i conti col tuo passato, con il nostro vissuto sino a quel momento. È come una chiamata improvvisa ma tempisticamente perfetta; una chiamata nel bel mezzo del nostro caos, quando c'è una nuova versione di te che ha bisogno di farsi spazio, quando arriva la scadenza della carta d'identità, ma non parliamo del documento, quando al bivio: o scegli di accogliere la rivoluzione o essa rivoluziona te ma l'unica differenza è che non si ottiene lo stesso risultato, perché o scegli di rinascere da essa o accetti di morire con essa nella culla della sopravvivenza.
Arriva un momento che se fai la scelta più difficile ma più facile allo stesso tempo e ti trovi a rispondere a quella chiamata della vita, ti troverai a parlare con la versione 2.0 di te e da lì tutto il tuo vissuto acquista un senso; può essere una chiamata lunga, a volte tormentata, a volte illuminante, può essere stroncata e poi ripresa nuovamente, può essere dura e non si risparmieranno lacrime di sofferenza e gioia e nemmeno rabbia e gioia, una chiamata che metterà a dura prova tutte le tue emozioni, ma in fondo per creare qualcosa di nuovo bisogna per forza mettere tutto in dubbio per cambiarlo;
questo però non esclude che possano essercene anche altre di chiamate, ma d'altronde se i numeri sono infiniti chi ci preclude di doverci fermare solo alla versione 2.0.
Personalmente é arrivato un momento quando, un anno e mezzo fá, ho risposto a quella chiamata e così ho potuto ripercorrere il mio viaggio sino a quel giorno un pó da visitatrice e un pó d'avventuriera e ho potuto osservare come certe situazioni si fanno carico di consapevolezza solo se le viviamo fino in fondo, ho capito che certi pensieri diventano legge solo se non ci liberiamo dal libro base con cui siamo stati cresciuti e ho capito che certi pesi possono diventare leggerissime nuvole da poter soffiare via e soprattutto ho capito che in fondo la vita è un gioco e come tale deve essere vissuta, un pó come quando da piccola saltavo sul letto ed ero semplicente felice.



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Opera scritta il 13/02/2025 - 17:51
Da Sara Ciuffreda
Letta n.268 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Anch'io ho letto piacevolmente questa scrittura che mi ha ricordato il mio percorso di vita e le mie scelte risolutive, tanto che questa stessa scrittura avrei benissimo potuto scriverla anch'io con le stesse parole descrittive.
Per quanto mi riguarda: "chapeau"

Maria Luisa Bandiera 14/02/2025 - 07:35

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Cara Sara ho letto con piacere la tua scrittura creativa, credo che sia molto bella e con punti di riflessione importanti...complimenti

Anna Rossi 14/02/2025 - 05:56

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