Tempo,
entità come io ti conosco
e non ti apprezzo,
che fai sentir con gli anni
il tuo gravame,
entità come io ti conosco
e non ti apprezzo,
che fai sentir con gli anni
il tuo gravame,
perché
lasci languir, caparbiamente,
colei che ha largito linfa
dalle bacche or secche e pendule
ma ch’eran grosse e dure
atte a saziar le creature?
Non vedi
che infiacchita supplica,
che a fatica ghermisce un pensiero,
stufo, anch’esso,
di regger compagnia?
Tempo, ti prego,
lascia immota la clessidra,
non invertire il flusso,
se non vuoi che sia peggiore,
nel delirio dell’attesa, il suo dolore.
Opera scritta il 02/11/2025 - 15:18Letta n.155 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Tempo, non cambiare le cose. Se la clessidra deve restare ferma, lasciami almeno il coraggio di sfidare il mio destino. Profonda e vera come sempre. Un caro saluto.
MARIA ANGELA CAROSIA
05/11/2025 - 15:02 --------------------------------------
caro Francesco il tempo è il nostro più grande nemico e tu lo hai poetizzato egregiamente. Bravissimo un affettuoso saluto 

santa scardino
04/11/2025 - 19:14 --------------------------------------
Il tempo inesorabile cadenzato dalla clessidra, piaciuta molto!


Maria Luisa Bandiera
03/11/2025 - 17:27 --------------------------------------
BELLISSIMA...Ciao buona settimana.


mirella narducci
03/11/2025 - 09:04 --------------------------------------
Piaciuta questa poesia sul tempo e la figura della clessidra complimenti 

Mary L
02/11/2025 - 17:46 --------------------------------------
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