Il falco e l'usignolo
"Non ti annoi a volare così basso?" disse il falco all'usignolo. "Lascio che sia il vento a spingermi in alto...e intanto che aspetto, mi appoggio al ramo e canto..." rispose l'uccellino. Poi, una leggera brezza primaverile, alitò sulle sue piccole ali e l'usignolo si mise a volare, senza smettere mai di cantare. Un topolino attratto da quel suono melodioso, si fermò ad ascoltare e non si accorse che gli occhi del falco erano puntati su di lui. Improvvisamente, in un battibaleno il falco si fiondò sul topolino e lo mangiò. L'usignolo, dispiaciuto dell'accaduto, in memoria dell'amico topolino, iniziò ad intonare note melodiose. Il falco indispettito, rivolgendosi all'uccellino, gli disse: "mentre tu continui a cantare, io mangio!" L'usignolo rispose: "mentre tu spargi sangue e odio, io canto l'amore." Ed è proprio grazie alla contraddittoria bellezza che c'è in natura; se ogni volta che vedi un falco predare, senti un usignolo cantare.
Racconto scritto il 21/10/2020 - 10:02
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Commenti
Bello e significativo, anche la natura umana si divide tra odio e amore...
Grazia Giuliani 22/10/2020 - 17:26
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Sono molto d'accordo che la bellezza in natura sia contradditoria. C'è una lotta inarrestabile fra la natura madre e la natura matrigna, fra il bene e il male. Sta negli occhi e nel cuore di chi guarda scovare una bellezza armoniosa e attuare il bene. Racconto tanto breve quanto bello e denso!
Carla Vercelli 21/10/2020 - 18:50
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