Settembre, una carezza nella brezza
Ti muovevi dentro il mio ventre, piccolo germoglio d'amore.
E fu così, che ti sentii quel giorno, un fruscio, come una leggera brezza, che accarezzava la mia anima.
Mi sentii mancare per l'emozione, il cuore batteva forte e cercai di respirare con calma, per non farti spaventare. Ancora non ti conoscevo, ma tanto immaginavo di te.
I sogni sono ali colorate e ti racchiudevo dentro me, con preziosa attenzione.
Raro era l'amore che sentivo, non conoscevo il tuo viso, immaginavo, immaginavo i tuoi occhi, le tue labbra, le tue guance e i tuoi contorni. Fu facile intuire il tuo cuore, che palpitava all'unisono con il mio.
Accarezzavo con le mani il mio piccolo ventre, appena accennato e sorridevo beata.
Settembre, era ancora, molto, molto lontano, ed io ero ansiosa di averti tra le braccia.
Ogni istante era per te, ogni pensiero per le tue piccole mani.
Come un angelo, aleggiava attorno e dentro me, soffiando amore nel mio cuore.
Quell'amore che non conoscevo, che ti stordisce l'anima, per la forza racchiusa in se.
Ma poi arrivò, finalmente Settembre, il tepore della brezza colorava il mio giardino segreto. Mi parlavano di te, le foglie, che piano piano vedevo ingiallire per rinascere a nuova vita, gli acini maturi e lucidi al sole, le notti insonni, per il peso del mio ventre; ti stiravi, calciavi e mi scuotevi nel profondo.
I giorni nell'attesa, erano lunghi ed estenuanti, contavo tra le dita della mano, gli attimi, che mi separavano dalla scoperta, ti parlavo sottovoce e la mia anima ti cullava nel tepore delle pietre sacre, che custodivano segreti e desideri ancestrali.
Poi finalmente il giorno arrivò, la fretta di conoscerti mi fece rallentare, ma, era il mio ventre a farmi fare piccoli passi avanti.
Fu lunga la sofferenza e il dolore mi tramortì, la paura precipitò sul confine della gioia ed esausta con quel filo che mi legava a te, vidi finalmente i tuoi occhi. Una nenia tra le pareti della stanza, aleggiava leggera la tua nascita. Mi parlarono di te, sussurrando dolci parole e settembre si riempi di gioia, si colorò il cielo d'azzurro e il mare si tinse di celeste, ogni albero ondeggiava nella brezza di una carezza, in una speciale danza, ed era tutta per me.
E tutt'attorno ogni fiore, ogni filo d'erba, ogni goccia di rugiada mi confidavano un segreto, che custodivo gelosamente nella mia anima, per te, mio piccolo angelo, venuto al mondo per insegnarmi quell'amore sconfinato, di essere, per sempre, mamma.
Margherita P.@
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Tanti fiori e abbracci per te, tvb
Grazie di cuore a tutti per i vostri speciali commenti.
Una poesia che da donna e madre mi ha scaldato il cuore ed accarezzato l'anima.
La chiusa non si può descrivere a parole...bellissima scrittura Margherita
Complimenti!