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Aylan

Dimmi,Dio, cosa ho fatto
quale strage,quale misfatto,
se son qui ad aspettare
che trovino il mio corpo
in riva al mare?
Lì c'era la guerra e la fame;
sono fuggito per non esser
pasto di iene...
Nel cuore la speranza
del domani,
negli occhi l'orrore
delle mille pene
inflitte ad un popolo indifeso,
che affronta un esodo
stanco e vilipeso.
Io cercavo solo la concordia,
cercavo un poco di misericordia.
Ho incontrato egoismo
e non è finita
nel mondo questa guerra fratricida...
Guarda, Dio,guarda...
quanto sangue....
mentre la pace nel mio cuore,
langue...



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Poesia scritta il 10/06/2018 - 09:20
Da Teresa Peluso
Letta n.1052 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Poesia che chiede l'umana solidarietà che a volte si risolve in luoghi comuni e discorsi politici di rito.E' un grido d'amore per la vita che non viene ascoltato da chi è nato bene e sicuro.
Bella e intensa la poesia per come si esprime e dichiara il suo malessere.

GIOVANNI PIGNALOSA 12/06/2018 - 12:33

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Riflessiva sempre molto brava

Barbara Loy 11/06/2018 - 15:56

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Poesia intensa e sincera, svela una non comune nobiltà d'animo

Roberto L 11/06/2018 - 07:52

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Splendida Terry
Poesia che nn può dare fastidio, ma certamente, fa riflettere..questi morti gravano sulla coscienza di coloro che lucrano sulla pelle della povera gente.

laisa azzurra 10/06/2018 - 23:20

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Grazie Franca. Se fosse così, tu saresti una coraggiosa,dal momento che l'hai commentata.Dal mio punto di vista, io dico che il dolore per la perdita della vita, non ha razza, né religione. Non esiste una guerra giusta...Aylan ha pagato per colpe non sue...

Teresa Peluso 10/06/2018 - 21:40

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Una bella poesia, forte, piena di dolore...forse è anche una poesia che dà fastidio, non so. A me è piaciuta molto.

Franca M. 10/06/2018 - 19:53

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