RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Jingle bells Una sera al Joe Banana club, nel New Jersey, eravamo io, James Joyce, Jonny Dorelli, Jessie James e Jon Bonjovi a sorseggiare un buon J&B quando dalla porta vediamo entrare Jane Fonda
col suo Jack Russell, fasciata in una corta mise in jersey color green jungle con uno jabot in jacquard. Seduta sullo sgabello con le cosce in vista ordina subito un cocktail Jonathan Joy con tre fette di Jamon. Spinto dagli amici, sulle note di una canzone in stile jazz di Janet Jackson, mi azzardo a tentare un approccio: hi Jane, oye como va ? I am Jude: con la faccia stupita mi squadra e invece di respingermi, mi offre un Lemon juice e mi chiede chi sono: così comincio a presentarmi: sono un Italo americano di Jesi, faccio il disc jockey, vengo da Jacksonville con una Jaguar xj, sono juventino, ho anche una jeep, vesto in jeans, pratico il jujitsu, lo jogging, ballo il jive e odio il junk-food: vorrei tanto far parte del jet-set ma purtroppo soffro di jet-lag ! All'improvviso prende il bavero... (continua) ![]() ![]() ![]()
Kappa Sbocconcellando un Kebab ripieno di Krauti nella Kashba di Karachi davanti all'icona della dea Kali mi ricordai che durante una Kermesse di Go-Kart a Kaliningrad conobbi una cugina delle sorelle Kessler con una Skoda con l'assicurazione Kasko scaduta che, in un incontro di Kickboxing, aveva dato KO ad un Kossovaro di nome Kaled, grande giocatore di Risiko e con un passato nel KGB.
Così telefonai a Kevin Kostner che era nel Kuwait con la controfigura di Kissinger per il primo ciak del film "Kossiga the Pikkonator" con la coproduzione Keniota del nipote di Bokassa. Dopo un breve breakfast con cereali Kellogs, Krapfen alla Kurkuma e una fetta di Saker, salii sulla mia Kawasaki color Kaki con un K-way di Robe di Kappa e trovai un parking nei pressi di un Kursaal dove giocai a poker e a Black jack in compagnia di una ragazza di Krakovia di nome Karola che lavorava in un Kinderheim di Kitzbeuhel ed era appassionata di kajak. Finii la giornata fumando un Kalumet in un Kibbutz de... (continua) ![]() ![]() ![]()
L 'angelo L' angelo
Pensier del primo respiro dell' universo ![]() ![]() ![]()
L' aiuola In un angolo vicino casa mia,
una piccola aiuola non si sa di chi sia. Una mattina l'ho pulita togliendo il muschio e bagnando la terra piantai una rosa, ma per ragione di lavoro ripassai solo dopo trenta giorni. Vidi l'aiuola secca e piena di muschio. In quell'istante un bambino mi si avvicinò davanti e guardando commosso l'aiuola come fosse a lui qualcosa molto cara, uscì di tasca un fazzolettino e lo vidi asciugarsi gli occhi e una piccola lacrima cadde sull'aiuola. Ho chiesto chi lui fosse e dove abita. Mi rispose: io abito un po piu avanti. Ho fatto una carezza sulla sua testina e ci siamo incomiati. Un giorno dopo sono ripassato e rimasto pietrificato nel vedere un'altra volta la mia rosa con delle violette.... (continua) ![]() ![]() ![]()
L' isola Si svegliò improvvisamente, come da un sonno profondo durato anni. Sentì la sabbia bagnata strusciare contro il proprio viso da trentenne e si accorse delle piccole onde che lo bagnavano a intervalli regolari. Non aveva la minima idea né di dove fosse né di che cosa facesse disteso sulla riva del mare; sentiva solamente un leggero mal di testa e soprattutto una gran fame. Si sforzò di ricordare, ma nella sua mente si affollarono solo poche immagini confuse e nebbiose, come quella di una piccola nave in tempesta. Che fosse naufragato e le correnti lo avessero trasportato fin laggiù come accadeva ai protagonisti dei romanzi inglesi che leggeva da bambino? Poco importava al momento: aveva assolutamente bisogno di mangiare e rimandò a dopo le speculazioni. Fece un discreto sforzo per alzarsi e si accorse che a stento si reggeva in piedi, tanto deboli erano le proprie forze in quel frangente. Vide davanti a sé quello che aveva tutta l’aria di essere un sentiero. La sabbia in quel tratto non... (continua)
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L'abbraccio del fuoco Vaste scogliere che guardano il mare sono lo sfondo che i miei occhi ammirano. Una distesa di archi in pietra mi appare davanti, e sotto uno di essi c’è il ragazzo di Perda. Ci osserviamo senza dirci nulla. Gli sguardi si incrociano senza nulla esprimere. Il secondo arco abbraccia i corpi di Perda e Coniglio, che con visi amicanti m’invitano ad unirmi a loro. ‘Vieni con noi!’ mi sussurrano. Sdraiate su un prato scintillante di verde riescono nel loro intento, smuovendo il mio corpo che smette di ubbidirmi.
Gli archi ed il mare si assentano e mi ritrovo in una cripta. Aria rarefatta. Atmosfera d’altri tempi. Muri dagli odori ancestrali sembrano narrare vicende mai sopite. Accanto a me Perda e Coniglio. Dobbiamo trovare una via d’uscita. Si sentono grida mescolate a lievi gemiti. Sopra le nostre teste pare ci sia uno spiraglio di luce. Poco dopo infatti appare Pappara, che con un mandarino che funge da corda ci aiuta a venir fuori dalla cripta. Ritorno allo scenario precedente. Gli arc... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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L'espace d'un matin Anni e anni passati a incontrarsi decine di volte il giorno. Che strani quelli incontri.
In realtà erano stati, da sempre, brevissimi, con la possibilità di darsi solo un cenno istintivo di saluto. Eppure uno si specchiava nell'altra, forse intuiva qualcosa l'uno dell'altra ma... l'incontro era finito. A volte capitava che, per il loro lavoro, si fermassero a conversare per qualche momento, ma poi, il tempo era troppo breve per raccontarsi, dirsi qualcosa che non fosse banale, standard, e che non andasse oltre quella simpatica interazione di pochi attimi. Poi a dire il vero succedeva anche raramente, mentre gli incontri di un momento erano a decine durante la giornata: lavoravano nello stesso posto. Alla sera, ognuno tornava alla sua casa, sotto il suo tetto, pensando a quelli incontri ed a volte capitava, per lavoro, che si scambiassero le residenze; anzi si può proprio dire che ognuno non ne avesse una propria ed anche le cose che si trovavano intorno, alla sera, fossero le ... (continua) ![]() ![]() ![]()
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