IBIZA 2000 … anzi duemila e una vasca biologica...

(Felix e Mary) ovvero la storia di un amore letale la nascita di un mito!

Eh si correva questo lontano anno, superata la paura del millennium bug-
io e il Gian Paolo amico di oramai un lustro quasi di liceo classico, avevamo da compiere un’ impresa storica:
LA MATURITÀ’.
Il buon Piotta la cantava così: “il super cafone eccolo qua, spacca l’esame de maturità…”! oh, dizionario, bignami, appunti, volto sudato allo scritto, quattro ore e un tema da
scrivere, il sapore è ancora vivo dopo così tanti anni, ma il Gian Paolo nel contempo si era trovato questa ragazza dalla voce mascolina.
Studentessa al primo anno della facoltà di economia con la professione di Profumiera...Alla boutique
“ Jo d’dor “ ….

Quando me la presentarono rimasi sconvolto: biondo platino di tinta, tette fuori, voce assurda quasi da cavallo: ”piacere Mary” ...mi fa
io la saluto attonito.

Dring faceva il telefono in casa Felix,
mamma Alber... (continua)

Oggi, Piazza Duomo è semideserta, riesco a scorgere in lontananza una ragazza con un cane al guinzaglio, un gruppo di turisti asiatici e un anziano signore che tiene la mano al nipotino. Meglio così, adoro i posti tranquilli.
A dispetto delle previsioni meteo che indicavano un clima ventoso e fresco, la giornata, in realtà, si rileva molto soleggiata. Uff! Il giubbotto in pelle che indosso mi sta accaldando. Il problema è che non posso togliermelo.
All'improvviso, mi si materializza davanti un uomo che barcolla. È trasandato, ha gli occhi arrossati, il viso emaciato e i capelli lunghi e unti. Forse si tratta di un drogato che vuole chiedermi dei soldi.
«Scusa, hai qualcosa per me? Sto male!» esordisce "l'elegantone."
«Ehi, non sono mica un farmacista!»
«Ho bisogno di un po' di coca» continua il tossico, ignorando la mia ironia.
È evidente che mi ha preso per uno spacciatore. Adesso lo sistemo io. Abbasso la cerniera del Perfecto per lasciargli intravedere la fondina... (continua)

Il razzo

In uno spiazzo di una piazza di La Spezia,al bar “Lo spizzico” ho bevuto uno spritz con un pezzo di pizza piuttosto speziato.Si,ragazzi,ma che prezzi!
È una cosa da pazzi! Era meglio comprare ad Arezzo un pupazzo di pezza col cappello di pizzo con le piume di struzzo del color di una zucca cresciuta in Abruzzo! Ma io non mi piego e non mi spezzo e la cosa che più apprezzo e di star sempre nel mezzo fin da quando ero un ragazzo.Ora scappo via a razzo che mi son già fatto il mazzo.Vado a farmi anche una pizza in compagnia di due ragazze…vi saluto, e non è un vezzo,ma mi son già rotto il cazzo!... (continua)

IL PROFESSORE TERENZIO

Accadde che durante la seconda Repubblica nella primavera dell’anno 1996,
il professore Mario Terenzio, venne eletto senatore della Repubblica italiana con il PDS..
Giansenico, da tutti conosciuto come Jani era suo caro amico e con l’ausilio del preside Ettore Ercolani, venne invitato per un banchetto.
Fu così che tra i discorsi sulla scuola che il Mario si stava lasciando alle spalle..
e autori latini e greci, imbastiti di oculati retori di sofismi e battaglie dai tempi degli achei, fino alle recenti due guerre Mondiali il Buon Jani lo invitò a passare le serate a casa sua.

Se una notte d’inverno un senatore bussasse alla tua porta??

“”Mi sono preparato tutto: domani ho Italiano in I B , storia all’ Itis e devo interrogare per le pagelle del I quadrimestre. “”.
Giansenico si stava quasi per coricare a letto e spegnere la lampada quando squillò il telefono di casa. ( N. B. )
Nel ‘96 i cellulari erano ancora uno status symbol per pochi.

... (continua)

In una notte fredda e nebbiosa, un ladro di mezza età alle prime armi stava esaminando le case in fondo alla via.
Il vento gelido gli accarezzava i capelli, le orecchie gli facevano male per l'otite non curata, ma la voglia di rubare era più forte di quello che pensava.
Fece un sospiro ed iniziò ad arrampicarsi su un balcone non troppo alto, la nebbia stava aumentando.
Appoggiò male il piede, la testa gli girava forte e così cadde.
Si svegliò ed era ancora lì a testa in giù, i cervicali erano spariti, si era dimenticato che lui era un pipistrello!... (continua)

Guardo attentamente le lancette del mio orologio, sbadiglio un paio di volte e chiudo gli occhi.
Le lancette fanno tic toc nella mia mente,  ed è così che inizia il mio sogno.
Sono catapultata dentro una foresta, con mini costume sgambato, a forma di ape, vicino a me, Milky il mio gatto rosso con gli stivali e la sua amica mosca.
Dobbiamo cercare attraverso una vecchia mappa di fazzoletti scaccolati,  un sentiero che porta al tesoro, pepite di crocchette!
Sarà sicuramente sotto un albero.
Oppure su una caccola nasale.
Controllo il pungiglione sul sedere, stando attenta a non pungermi una mano,  regalo una carezza al musetto di Milky e gli rubo gli stivali.
Tieni qui, le mie Skethers, così potrai saltare se vedi le scimmiette e tu mosca non appoggiarti a niente,  rimani sulla testa di Milky e fai la brava!
Così Mary, gatto e volpe ops mosca,  iniziano a seguire la mappa tra piante rampicanti,  alberi millenari,  serpenti e vari volatili minacciosi, di toglierci le penne dal se... (continua)

Bevendo il mio caffè, guardo fuori dalla finestra e all' improvviso vedo sul mio campo pieno di battufoli bianchi muoversi e correre verso di me!
Sarà il ricordo della mitica Punto e l' odore del bestiame profumato Mon amur, mi pizzico la guancia e veramente non sto sognando!
Canto la famosa Lorella: Cosa fai fra sogni e  tv, pomeriggi che non passano più, sale già leggera un'idea di una moto e via, notte sei mia.
Ora è giorno e la tv è spenta!
Le pecore sono con me, fuori dalla macchina di cortesia catapultata di nuovo a casa, a prova docciaschiuma e shampoo con capelli appena lavati e piastrati.
Chi vuole uno shampoo profumato?
Bene, abito in campagna e una volta l' anno vedo sempre le damigelle ricce in giro.
Ci tengono anche loro alla messa in piega!
Sta volta sono nella mia zona, con asinelli,  cani e tre pastori.
Un momento ecco il quarto, sono io!
La pastora swifferina!
Prendo la mia scopa Swiffer, la impugno con decisione dopo aver fatto prova microfono e all' impro... (continua)

La carezza

Con mio grande sollazzo
ho sentito un olezzo di un pezzo di pizza
che un tipo un po' pazzo
tagliava in tre pezzi nei pressi di un pozzo
in quel di Acitrezza.
Non sono più avvezzo a veder la schifezza
di sta immonda monnezza
Con mia grande tristezza
io ci ho messo una pezza
vorrei anch'io una carezza
... basterebbe anche mezza
ma per finire in bellezza
... ascolterò Caparezza!... (continua)

La fisarmonica
Felice come un furetto sopra una forma di formaggio di fossa dopo aver vinto una fisarmonica a bocca alla fiera del francobollo non affrancato di Forlì,per festeggiare, mi fiondai alla locanda “La Fattoria” dove mi strafogai di fusilli al sugo di faraona e finferli, fesa di fassona con friarielli fritti, fragole alla Falanghina,una fetta di tortino al fico fiorone e un fiaschetto di buon Freisa della ditta Frescobaldi & figli.
Felice come un facocero in fregola mi feci forza per fondare con alcuni dei miei fans ,la “Federazione di fisarmonicisti non affetti da favismo,senza fondi finanziari per la difesa della foca monaca delle isole Falkland”.Finita questa fatica sfibrante,dopo un salto in farmacia per prendere dei fermenti lattici, finalmente tornai nel mio rifugio sul monte Falterona,mi sdraiai sul mio futon foderato con tessuto a fiori di Fendi in compagnia del mio fringuello Felix e finii la serata ascoltando in alta fedeltà una favolosa fantasia di brani di ... (continua)

Lo stacanovista

Staccando una stanghetta da uno steccato di una stalla di stambecchi dello Stelvio,
mi sono fratturato uno stinco, per la qualcosa,son rimasto di stucco perché mi hanno messo una stecca,costringendomi ad usare una stampella.Stanco e stupito,lasciando da parte ogni spocchia,mi sono messo allo specchio,mi sono fatto uno spritz con uno spicchio di limone e poi,come uno spaccone di Spaccanapoli mi sono stincato pure sei bicchierini di Stock 84!
Le conseguenze furono che vidi trasformare la mia stanza in una stalla dove stazionavano delle starne che starnutivano per aver contratto uno staffilococco per il fumo tossico di una stufa di stagno.
Ma ora ,basta! Sono stufo; mi strucco la faccia perché son molto stracco,mi sento stranito come uno struzzo che quasi si strozza per aver ingoiato uno stuzzicadenti, ed allora ho deciso;mi stravacco nel letto così mi distacco da tutto e con uno stacco di coscia vi saluto lasciandovi tutti di stucco….e,’’sti cazzi!... (continua)

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