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La soffitta della soffiata soffritta

Nei lontani giorni di fine ottocento due cugini sprovveduti decisero di mettere per iscritto i loro pensieri da tramandare ai posteri.
Scelsero come base una vecchia soffitta impolverata, chiusa da tempo per inutilizzo, dopo una bella ripulita sarebbe stato un luogo ideale per scrivere in santa pace lasciando che la fantasia facesse le sue evoluzioni in totale libertà.
Per non disturbarsi a vicenda decisero di utilizzare quello spazio a giorni alterni dopo aver dato una bella sistemata al locale munito di piccole finestrelle che permettevano alla luce del sole di infiltrarsi illuminando tutto lo spazio, lasciando solo piccole zone d'ombra che non intimoriva i ragazzi.
In un angolo ricoperta da un lenzuolo un tempo bianco, troneggiava un'antica sedia a dondolo ben conservata, nessun tarlo aveva osato profanarla. Ancora non sapevano i ragazzi dei nuovi tarli con cui avrebbero dovuto combattere.
Con grande sorpresa scoprirono un antico pianoforte, neppure un graffio lo aveva intaccato, i vecchi proprietari amanti della musica, non vollero cederlo a persone incompetenti, per timore dei ladri lo fecero riporre in soffitta, con le dita rattrappite e doloranti per i reumatismi non erano stati più in grado di poterlo utilizzare, non avendo figli lo preservarono per l'unica parente ancora in vita, la sorella Emily.
Cosi era stato raccontato ai ragazzi dalla loro zia che ereditò quel vecchio casolare, un tempo maestosa villa nel verde d'una ridente vallata di Axeminon appartenente alla contea di C.Caunti Valley.
Ultimati i lavori di riassetto e pulizia, i giovani ben presto iniziarono a giorni alterni la stesura del libro che avevano in mente. Scrivere in soffitta, si veniva a creare un'atmosfera ispirante, i versi fluivano leggeri come cascate verso un fiume, trascrivere le loro emozioni soggettive che poi avrebbero assemblato in un unico volume sarebbe stato un gioco.
Non si incontrarono mai nei giorni dedicati alla scrittura, rispettavano gli impegni presi e tutto procedeva per il meglio fino a che un intruso si intrufolò nella soffitta facendo man bassa dei loro appunti.
Incaricarono un investigatore privato e in breve scoprì l'autore del furto.
Messi al corrente i ragazzi compresero d'aver a che fare con uno psicopatico, individuo bipolare con manifestazioni compulsive maniacali edonistiche.
Voleva predominare su tutti, essere il migliore di tutti senza scrupoli abile nel danneggiare chiunque gli capitasse a tiro.
Convinto genio della scrittura, era solamente genio dell'inganno.
Pensava d'essere al sicuro celato dietro innumerevoli nomi fasulli, anche di donna, su cui trincerarsi, talvolta facendosi aiutare da sprovveduti complici coinvolgendoli nelle sue malefatte.
Tanti altri hanno avuto a che fare con lui e ne sono venuti fuori stremati e sfiancati.
I ragazzi presero una saggia decisione, denunciarono il fatto alle autorità competenti, il furto è un reato punibile con l'arresto e risarcimento dei danni alle vittime.
Non l'avrebbe spuntata con loro, oltretutto era ben dimostrabile il furto e il successivo plagio dei testi.
Decisivo il suo sbandierare ai quattro venti la sua capacità di trafugare opere non sue.
Presto avrebbe varcato le soglie del carcere, nonostante l'età avanzata, non avrebbe avuto sconti di pena essendo già stato condannato per altri reati.
Il libro avrebbe visto presto luce mentre il ladro avrebbe ritrovato il suo mondo oscuro dietro le sbarre.
Ragazzi muovetevi, oggi siete insieme e non sentite il profumo delle frittelle?
Sono la zia Emily, vi ricordate di me? In quale pianeta siete finiti?
Presto, la cena è pronta, poi mi spiegherete quali segreti mi nascondete, non sono nata ieri, voglio sapere cosa vi rende cosi euforici.
Zia Emily, l'odore di soffritto arriva alla soffitta, arriviamoooo zietta bella, non urlare, ti abbiamo sentita, poi ti raccontiamo...
Genoveffa Frauopere2021



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Racconto scritto il 02/05/2022 - 22:47
Da genoveffa genè frau
Letta n.373 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Ho appena svuotato la mia soffitta ed a ogni oggetto che buttavo provavo dispiacere. Bello il tuo racconto, complimenti!

mario Righi 03/05/2022 - 17:29

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Bravissima instancabile e possente poetati mando una carezza da questa meravigliosa Isola stammi bene e sii felice con stima Tonino

FADDA TONINO 03/05/2022 - 16:57

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Quante soffitte potremmo trovare nelle soffitte degli altri. Ma dice il detto soffitte che vai soffritti che trovi...

Jean C. G. 03/05/2022 - 14:58

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Direbbe il babbo di una certa favola: ben fatto! Ben scritto! Complimenti !!

Anna Cenni 03/05/2022 - 12:40

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Il luogo descritto nella prima parte, la soffitta, sarebbe stato il mio piccolo angolo di paradiso da ragazzo...
Complimenti Genè

Mirko D. Mastro 03/05/2022 - 11:50

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Intrigante racconto, gradevolissimo alla lettura con una sua morale che condivido.
Bravissima Genè... buona giornata!!!

Marina Assanti 03/05/2022 - 07:59

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