Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

un fiocco di neve vagabondo / fra scavalcare una tettoia o una viottola / non sa decidersi (Emily Di

Le istruzioni sono:

Un drabble (racconto di 100 parole) sull’Indecisione


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



dito della morte

Il rumore come di un bicchiere quando si rompe lo aveva svegliato, ma in casa non c’era nessuno…
Dai battenti scostati del verone, nella casipola al termine del corrimano riusciva a vedere il dirimpettaio rincasare; lo riconobbe appena dietro la sciarpa.
Dentro il cappello, impavido: in quella notte sotto zero da un cielo che comprimeva e congelava strade e cose come un fondale artico, un brinicle era penetrato quasi nel lunotto dell’unica auto in sosta.
Non poteva smettere di osservare l’individuo, tremante nelle chiavi sui guanti ma condisceso in viso ora sciolto dalla lana.
Al lumicino la pigionante, un tempo compagna, lo aveva forse voluto rivedere quell’ultima volta.

Dall’altana all’addiaccio di bicocca, col capo votato all’impannata l’uomo si lasciava opprimere dal tubo di ghiaccio sul vetro e raccoglieva le schegge di sonno dagli occhi.
Quasi poteva sentire il tepore sull’uscio di un abbraccio in quello che adesso era un accennato pioviccicare, l’altro uomo…
Per la pri... (continua)


Mirko D. Mastro 02/11/2025 - 07:39
commenti 2 - Numero letture:166

Argomento: TRA L'INIZIO & LA FINE

Voto:
su 2 votanti


Azzurro

Tutti i miei muscoli sono contratti, tesi, pronti a scattare come sul blocco di partenza di una gara di nuoto, prego perchè non ci sia lo sparo che dà irrevocabilmente il Via...
sono accovacciata con un ginocchio che poggia sulla roccia sotto di me, l'umidità bagna i miei stivaletti, i capelli si appiccicano in un misto di sudore e gocce di acqua sospese nell'aria, il cuore batte troppo, i colpi galoppano, troppo il rumore, vorrei silenziarlo, vorrei rallentare il vortice del mio cervello, concentrarmi perchè... “ indietro non si torna”.
La notte mi aveva tormentato, a tratti torturato, le gambe rispondevano alla mia ansia come collegate da una linea telefonica, smaniavano perchè io non dormissi, non potevo dormire finquando non avessi preso una decisione, quando la luce del giorno nuovo si era insinuata nella fessura dello scurolo, il mio corpo aveva fatto pace con il letto, mi ero addormentata scivolando sulle parole che quella domenica avrei detto a Marco, mio marito.
Al mattino,... (continua)

Grazia Giuliani 15/10/2017 - 17:30
commenti 10 - Numero letture:1436

Argomento: AL BUIO IN UNA CAVERNA

Voto:
su 8 votanti


i bambini insegnano

Cara Margherita, come stai? Prima di tutto Buon Natale e buon Anno Nuovo. Qualche giorno fa ho parlato con mia madre che mi ha detto che alla fine sei andata all’Università a Bologna. Glielo ha detto tua madre. Hai studiato qualcosa che c’entra con il cinema, vero? Quindi niente più economia e commercio? Hai fatto bene ad insistere in casa. Uno deve fare le cose che vuole. Anch’io ho fatto quello che volevo, ora te lo dico.

Ricordi la mia passione per la psicologia? Rammenti quando cercavo di analizzare tutti i nostri compagni di classe? Beh, ho proseguito con questa passione ed ho conseguito la laurea in neuropsichiatria infantile. E’ affascinante, credimi…posso coniugare il mio grande bisogno di elargire amore con un impegno, una professione per nulla semplice, ma mai demotivante. I bambini insegnano, proprio come gli anziani.
Le patologie di cui sono affetti, si traducono in disturbi vari, dai disturbi del linguaggio e dell’apprendimento al ritardo psicomotorio e mentale, dalle ... (continua)


laisa azzurra 09/04/2018 - 14:29
commenti 8 - Numero letture:1363

Argomento: INCIPIT E FINE DI UNA LETTERA

Voto:
su 4 votanti


Ali spiegate

“No!, no! e poi no!”

“Ma mamma?!”

“Quante volte te lo devo ripetere ancora?...non devi mettere piede in quel luogo…e, soprattutto non devi avere nessun contatto con lei!”

“Ma?, potrebbe essere la nostra unica…”

“Zitta! Non ne voglio più discutere, e mettitelo bene in testa…cosa fai?, non oserei uscire da quella porta, se fossi in te!”


Maneggio J. Richardson, California, cinque anni prima…

Taipa correva a perdifiato lungo la prateria in direzione del maneggio. La notizia le era arrivata tramite il vecchio Bennett che faceva ritorno dai campi: “Ho visto il dottor Ross prendere la borsa e salire sul pickup di gran fretta, forse ci siamo…”. Taipa correva, veloce come il vento, era una bambina agilissima, inciampò su un sasso e si rialzò con la velocità di una lepre che stesse sfuggendo dal suo predatore. Il sole batteva forte quel giorno, e sentiva il sudore colarle lungo la schiena. Percorse i trecento metri che separavano casa sua dal maneggio in meno di un minuto.
... (continua)


Seby Flavio Gulisano 05/02/2016 - 13:48
commenti 22 - Numero letture:1953

Argomento: INCIPIT PER UN RACCONTO BREVE

Voto:
su 10 votanti


Racconto

"D'accordo, ti racconterò la storia della mia vita, come tu desideri ...."
Inizio da quando presi la nave per andare in Sardegna, partimmo io
e Pasquale un amico e collega, prendemmo il treno Caserta- Roma,
poi cambiammo per Civitavecchia, per imbarcarci alla volta di Cagliari.
Ricordo che era il quattro di gennaio, una giornata ventosa, fredda,
eravamo stati trasferiti dopo nove mesi di corso, e, dopo una breve
licenza dovemmo partire. Per me era un sogno, un piccolo traguardo,
salutai i miei, mamma aveva le lacrime, mi disse solo, sta attento, poi
si asciugò le lacrime e si voltò per non vedere il treno allontanarsi.
Avevo una valigia di cartone, come si usava in quel tempo, in divisa,
con il moschetto a tracollo, un capotto abbastanza lungo, quasi arrivava
ai piedi. Nel treno come al solito non trovai posto, dovetti fare il viaggio
in piedi fino a Formia, poi trovai posto in uno di quei sedili di legno, un
odore di fumo e cenere rendeva l’aria irrespirabile,... (continua)

Giuseppe Buro 13/01/2017 - 17:39
commenti 3 - Numero letture:1459

Argomento: INCIPIT

Voto:
su 1 votanti



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