Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

un fiocco di neve vagabondo / fra scavalcare una tettoia o una viottola / non sa decidersi (Emily Di

Le istruzioni sono:

Un drabble (racconto di 100 parole) sull’Indecisione


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



Ti ricordi quella volta che mi venisti a prendere sotto casa e mi portasti a ballare?

Ti ricordi quella volta che mi venisti a prendere sotto casa e mi portasti a ballare? Era una serata fredda, nonostante fosse agosto inoltrato, ma a me non interessava del freddo: l’unica cosa che desideravo era stare accanto a te. Mi preparai e ti aspettai fuori al balcone, finché non vidi la tua macchina arrivare verso di me. Ero eccitata, emozionata, non stavo nella pelle. Scesi felice e ci baciammo, poi ci incamminammo verso il locale. Fu una serata magica, una di quelle serate che restano per sempre impresse nel cuore. Ballammo tutta la sera, io e te, e del resto del mondo non mi importava: ricordo la fila per prendere da bere, abbracciati, ricordo le chiacchiere con gli altri a cui non davo un gran peso perché tutti i miei pensieri erano rivolti solamente a te, ricordo il tuo sorriso e i tuoi occhi scuri, con cui mi hai promesso tanto. E ricordi il momento più bello? Quando tutti se ne andarono e io te rimanemmo in macchina, abbracciati, a scambiarci coccole e baci. Ero talmente ... (continua)

Marianna S 23/06/2020 - 09:49
commenti 7 - Numero letture:1101

Argomento: MINIRICORDI

Voto:
su 6 votanti


A proposito di solidarietà femminile (storia in trenta minuti)

Ore 7 a.m.
Il portone ad arco è ancora chiuso. La maniglia in ottone riflette la luce del primo sole, lucida come se nessuno mai la toccasse durante il giorno, come se la notte l'umidità ne temesse il contatto e se ne andasse altrove, nei palazzi dagli androni aperti, dal muro scrostato dove i gatti trovano rifugio dal freddo o dal sole che sembra una graticola, e marcano il territorio con l'urina che spande un tanfo di ammoniaca su per le scale.
In Via Susa al numero sette, invece, non si entra senza chiavi o senza che qualcuno apra.
Nelle ore del giorno la portinaia spalanca il portone, tre scalini, ampi, lo dividono dal marciapiede e i passanti, attratti dal profumo di pulito che fuoriesce, non possono fare a meno di voltarsi e intravedere l'interno, dove una porta a vetro dallo stile liberty, protegge le scale e gli spazi a piano terra, dagli sguardi. Solo il piccolo appartamento di Greta, la portinaia, è al di qua dei vetri colorati. Da lì si deve passare senza sfuggire al suo... (continua)

Grazia Giuliani 28/06/2019 - 21:35
commenti 7 - Numero letture:1274

Argomento: IL TEMPO DI UNA STORIA

Voto:
su 5 votanti


Chi sono ?

Non riuscivo a risalire quella impenetrabile coltre nera che mi avvolgeva, quella mattina. Gli occhi rifiutavano di aprirsi…o erano già aperti ? Improvvisamente il buio fu squarciato e i miei occhi si trovarono a fissare il soffitto. Che strano risveglio. Credetti di dover fare in fretta per andare al lavoro, si, ma io che lavoro faccio ? E non ultimo, chi sono io ? Già perché non ricordo nulla, né il mio nome né i particolari della mia vita ! Passerà, penso, appena messo i piedi fuori dal letto. Sul comodino, un paio di occhiali, che siano miei ? Li inforco e tutto comincia ad essere più chiaro. Sobbalzo vedendo la mia immagine riflessa allo specchio, quello sarei io ? Mi alzo e faccio un po’ di passerella e mi dico che, tutto sommato, non sono malaccio ! Ho solo la sindrome del Milite ignoto. Apro il cassetto del comodino per scoprire qualcosa che possa parlare di me. Trovo solo oggetti di uso comune..ehm..certo che devo avere un’attività notturna intensa ! Non sarò mica sposato ? N... (continua)

Nino Curatola 09/07/2019 - 09:43
commenti 2 - Numero letture:1199

Argomento: AMNESIA

Voto:
su 2 votanti


IL RISVEGLIO

Un mattino una luce scialba inondava la stanza azzurra, dove il bianco del letto e i candidi camici del personale in quel luogo, indifferenti andavano e venivano. Era l’ospedale Cristo Re, distesa in un letto aprivo gli occhi dopo tanto tempo che mi sembrava una vita, anche se della mia vita non avevo nessun ricordo. Nascevo ora, la mia mente era mutilata non sapevo neanche il mio nome. I fatti più intimi erano stati inghiottiti in un abisso profondo, il trauma subito aveva inciso il cervello, l’archivio dei miei ricordi era andato perduto insieme ai legami affettivi. Dovevo tornare alle origini, riaffermare il mio stato, ero solo una larva che si autodistruggeva nel tentativo di ricordare…Chi ero? Come mi chiamavo? Il desiderio di avere risposte mi creava ansia, rinnegando ogni possibile soluzione ero immobilizzata da fantasmi senza volto, senza storia. L’uomo è una macchina e il mio corpo reagiva come tale, ma avevo bisogno della mia entità. Nella tarda mattina un gruppetto di person... (continua)

mirella narducci 09/07/2019 - 19:37
commenti 7 - Numero letture:1182

Argomento: AMNESIA

Voto:
su 4 votanti


Milano sotto il paltò

Mi capita di travestirmi da me stesso e bagnare la gola in qualche localino sui Navigli, o di sedere
al tavolo di un imprecisato ristorante in Brera.
Coppie che ne scrutano altre, anch’esse taciturne, il cui unico dio rimasto vivo gode del dito
ancorato alla tastiera. E’ comprensibile che tra Adamo ed Eva la conversazione fosse difficile
in quanto non avevano nessuno di cui sparlare, ma…
Presto saturo, insieme al paltò mi eclisso nelle viette e in quel particolare crocevia mi dico
che non scriverò più d’amore e condiscendenza. Un uomo ci ha provato e lo hanno crocifisso.
Il televisore di un bistrot… e poi nella testa solo scighera.
Con il cinguettio del cardellino da suoneria nel telefono trilla la sveglia, e forse l’unico dio rimasto
vivo è il senzatetto che deve avermi offerto la sua coperta.
Ho l’emicrania, e puzzo di alcool… e non ricordo che ci faccio in questo posto, e cosa sia
questo posto. Spegnendo la suoneria trovo una chiamata senza risposta, Celeste…
E ancor... (continua)

Mirko D. Mastro 11/07/2019 - 20:10
commenti 5 - Numero letture:1167

Argomento: AMNESIA

Voto:
su 5 votanti



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