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IL DISTACCO

Le istruzioni sono:

Scrivi un racconto in cui emerga il distacco a livello sentimentale (in amore) o affettivo (una persona cara, un’animale, ecc)


~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~



Milena e i doni dell'amore

MILENA E I DONI DELL’AMORE


Premessa - Siamo tutti interconnessi.
Siamo tutti fatti della stessa materia: animali, piante, uomini e attraverso questa energia comunichiamo gli uni con gli altri, naturalmente non solo tra esseri umani ma anche tra animali e piante. Si può essere in sintonia e comunicare con ogni regno della terra ed anche scambiarsi informazioni anche se non sempre ne siamo consapevoli.


C’era una bella energia tra loro , si erano conosciute per caso Milena e Sabrina e subito c’era stata una grande sintonia tra loro. Nasceva così una bella amicizia che parve subito essere in piena armonia e per qualche anno venne vissuta tra scambi amorevoli e piacevoli chiacchierate ma il sentimento non era uguale da ambo le parti: per Sabrina pur nella sincerità di quei momenti pareva essere solamente una forma di affabilità acquisita nell’ambito dello scorrere della sua vita mentre per Milena era il sentirsi amica, sorella, madre ed era un tutt’uno con i suoi sentimenti che non avevano alcun tornaconto personale: “erano e basta.”
E scorrevano così giorni tranquilli tra una stagione e l’altra ma un giorno come capita a volte tra gli esseri umani che non sanno voler bene di vero amore sincero dal profondo del cuore, Sabrina fece senza una ragione apparente un deciso voltafaccia che Milena non riuscì mai a capire, l’unica cosa che comprese fu il dolore di quella profonda ferita al cuore che sanguinava copiosamente mentre si sentiva enormemente tradita nella sincerità, nell’amore e nella vita.
Si ritirò allora tranquillamente dentro i suoi sogni infiniti lasciando che Sabrina s’incamminasse su quella strada che si era scelta e staccando quell’apparente cordone ombelicale che si era creato tra loro si rifugiò nei suoi pensieri trovando pace nei suoi sogni.
Lei, Milena, s’affacciava ora spesso al balcone osservando il cielo malinconicamente nell’infinito di splendidi tramonti e fu proprio in quei giorni tristi che la sua attenzione fu attirata da quel pino nel suo giardino, un po’ scheletrico, piantato lì da chissà chi e chissà da quanto tempo che si ergeva a fatica verso il cielo. Milena lo notava ora per la prima volta sotto una luce diversa, sempre presa com’era dalle faccende della sua vita.
Sembrava quasi ammalato e a Milena si strinse ancor più il cuore, lo sentiva e lo vedeva come associato a lei: strapazzato e indifeso, iniziò così a parlare a quell’albero col quale pareva sentirsi in sintonia, anzi essersi interconnessa … si sentiva un po’ sciocca nel farlo ma in quel momento trovava che questo flebile colloquiare le desse un po’ di conforto alleggerendole il cuore. Passavano così delle giornate in quella strana e particolare sinergia ….. i colloqui erano silenziosi sull’onda della telepatia ed una delle cose che la saggezza dell’albero le suggeriva era che doveva staccarsi dall’attaccamento con Sabrina per lasciarla andare sulla via che si era scelta e che forse essa stessa prima o poi avrebbe compreso il suo errore e capito che la ricchezza più grande sono le persone che amano senza riserve.
Si rendeva conto che poteva essere presa per pazza, soprattutto da quelle persone che trattano la natura, fiori, piante ed alberi come fossero oggetti inanimati al servizio degli appetiti egoistici umani da utilizzare a proprio piacere, volle quindi avvicinasi un po’ di più prendendo la decisione di uscire la mattina presto magari verso le sei del mattino quando ancora tutti quanti dormono e mettersi seduta con la schiena appoggiata all’albero come in meditazione e continuare così questo suo discorrere amorevolmente con quella entità della natura che aveva scoperto dentro il suo sconforto.


Milena ritrovava la quiete nel cuore ma anche l’albero, era un bel ‘cedro del Libano’ pareva trarre vantaggi da quella semplice unione tanto che iniziò a crescere e diventare sempre più bello, più grande e più alto …. e si accorse Milena che in breve tempo i suoi rami si erano talmente rinvigoriti e allungati da arrivare fin sul suo balcone tanto che ogni volta che andava sul balcone poteva ora toccarlo e accarezzarlo.
Capitò poi un giorno che un merlo curioso scese da un ramo dell’albero e si appoggiò senza alcuna paura su una spalla di Milena in serena meditazione con l’albero iniziando a cantare bellissime melodie. Nasceva così una nuova amicizia piena di gratificazione e quando Milena si alzava per tornare in casa, il piccolo merlo le saltava sul dito e lei lo innalzava in alto invitandolo ad aprire le ali e volare via.
Bei giorni si delineavano all'orizzonte, Milena scopriva sempre più la saggezza dell’albero o per lo meno quella linea che connetteva a quell'energia che tutto contiene e tutto “è” donata attraverso quell'albero e godeva dell’amicizia di quell'uccellino che cantava le sue melodie per lei.
Le sorprese però non erano ancora finite perché la loro amicizia e fratellanza aveva attirato la curiosità di una gattina randagia tutta bianca che aveva iniziato poco a poco ad avvicinarsi, Milena ebbe timore per l’uccellino ma l’albero la tranquillizzò subito perché secondo lui non c’era alcun pericolo e così successe, infatti la gattina cercava solo il calore del corpo di Milena che trovò quando le salì in grembo accoccolandosi tra le sue gambe mettendosi tranquillamente a dormire.
Iniziava in questo modo una terza amicizia composta di scambi reciproci di tenerezze e amore che si delineava molto diversa da quelle tra umani, un’amicizia non solo tra esseri diversi ma anche tra regni diversi.
“Neve” così Milena aveva chiamato la gattina oltre ad unirsi all'albero e al merlo che Milena aveva chiamato libero, si accasava con Milena e a poco a poco, fidandosi sempre di più. Tante erano le fusa ed immense le attenzioni di affetto. Anche con Neve Milena riusciva a sentire quell'amore che tanto appaga i cuori e man mano che passavano i giorni scopriva doni fantastici che questi esseri (albero, merlo e gattina) erano in grado di trasmetterle sempre con nuovi entusiasmi e momenti di bellezza quasi impensabili.
Gli insegnamenti della saggezza dell’albero le donavano nuovi stimoli per accogliere la vita in ogni sua forma, l’aiutavano a comprendere, a capire, a perdonare e a lasciar andare se le veniva fatto qualche torto …. Le melodie di libero l’aiutavano a cantare anche lei dentro il suo cuore trovando una grande pace e amore compreso quell'equilibrio interiore che un cuore alleggerito dai pesanti bagagli egoistici umani era ora in grado di elaborare, cantava lei e cantava il suo cuore pieno d’amore.


E poi Neve, l’ultima arrivata nella sua vita che aveva ancor più colmato quel vuoto lasciato dalla sua amica e che ora abbracciava con amorevoli voli di pensiero affinché anche lei, Sabrina, potesse conoscere questi bei doni che aveva trovato attraverso Energie di diversa natura da quella umana ma che in realtà è molto più simile di quanto si possa immaginare.
Ognuno di loro traeva dai doni dell’altro enormi ricchezze date dalle condivisioni e dall'amore.


Ma il tempo passava ed anche loro invecchiavano come è naturale in questo mondo, in natura tutto cambia e si evolve, loro quattro erano ormai legati fino al centro della loro anima e arrivò il giorno in cui Milena si appoggiò un’ultima volta al tronco dell’albero con Neve in grembo e Libero sulla spalla con il suo ultimo bellissimo canto …. Era giunto il loro tempo senza far rumore ….. il mattino dopo trovarono Milena sotto l’albero con in grembo Libero e Neve senza vita, tutti ricoperti degli aghi del Cedro del Libano che su di loro aveva deposto il suo ultimo dono.


© Maria Luisa Bandiera




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Scrittura creativa scritta il 25/05/2020 - 08:33
Da Maria Luisa Bandiera
Letta n.705 volte.
Voto:
su 7 votanti


Commenti


Essere un tutt'uno con la natura.
Racconto significativo e ben scritto.

Valeria Germani 27/05/2020 - 07:58

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Un racconto molto bello e scritto bene.

Antonio Girardi 26/05/2020 - 12:11

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Un bellissimo racconto a sfondo fiabesco che mette in risalto, in maniera delicata, il bellissimo rapporto di convivenza che si può istaurare tra le diverse specie di vita esistenti su questa terra. Piaciuto molto

Francesco Scolaro 26/05/2020 - 11:26

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Originale, bellissimo,
....triste
Un amore universale al di là di ogni concetto convenzionale.
Molto ben strutturato.
Davvero brava

laisa azzurra 26/05/2020 - 06:51

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Originale, bellissimo,
....triste
Un amore universale al di là di ogni concetto convenzionale.
Molto ben strutturato.
Davvero brava

laisa azzurra 26/05/2020 - 06:51

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Vi ringrazio dei magnifici commenti, mi avete commossa immensamente!

Maria Luisa Bandiera 25/05/2020 - 21:08

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Gran bel racconto, nel quale la delusione del distacco viene espressa in maniera forte e dolorosa. Stupenda la chiusa, anzi magistraòle. E pooi ben scritto...un racconto che ha tutte le caratteristiche positive della buona letteratura. Ciaociao.

Giacomo C. Collins 25/05/2020 - 19:34

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Un bellissimo racconto non privo di una morale, che va ricercata nello scambio universale che accomuna tutti gli esseri viventi della terra...energia e amore.
Nella sofferenza del distacco si scopre un nuovo mondo dove esterno e interno si completano pienamente. Nella filosofia orientale questo processo è naturale...è una simbiosi. Noi occidentali proiettati all'esterno in una forma egoica viene meno questo processo di conoscenza...
la fine del racconto è sublime!!!

Margherita Pisano 25/05/2020 - 17:46

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"L'interconnessione con tutte le creature dell’universo è tra le pochissime cose che innalzano la vita umana al di sopra del livello di una farsa, conferendole un po’ della dignità di una tragedia"
(Steven Weinberg)
La chiusa è fantastica

Mirko D. Mastro(Poeta) 25/05/2020 - 16:59

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Immergersi nella natura ed amarla nei suoi vari componenti aiuta, non soltanto quando si hanno delusioni dagli esseri umani.Lo spieghi bene in questo bel racconto dove forte viene anche espresso il dolore e la delusione del distacco.

Anna Maria Foglia 25/05/2020 - 11:19

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