Suggerimenti

     
 
I nomi sovrabbondanti

Sono quelli che hanno forme diverse nel singolare e nel plurale o in uno solo dei due numeri, come "frutto, frutti, frutta", "dito, diti, dita", "lenzuolo, lenzuola, lenzuoli". Tra una forma e l'altra vi è quasi sempre una differenza di significato.

Tra questi:

- braccio, braccia e bracci (bracci di mare)

- ciglio, ciglia e cigli (cigli del campo)

- corno, corni, corna (corni da caccia)

- dito, dita, diti (diti medi, ecc..)

- filo, fili e fila (le fila della congiura)

- fondamento, fondamenta e fondamenti (fondamenti d'italiano)

- ginocchio, ginocchi e ginocchia (indifferentemente...ma meglio ginocchia)

- labbro, labbra e labbri (il vaso ha i labbri scheggiati)

- membro, membra e membri (i membri del governo)

- osso, ossa ed ossi (ossi di coniglio)

- sopracciglio, sopracciglia e sopraccigli (mai sopracciglie)

- urlo, urla ed urli (più spesso degli animali o del vento)

I nomi composti

Sono quelli formati dall'unione di due parole diverse.

I plurali di questi nomi sono spesso dettati da ragioni foniche (no archibaleni ma arcobaleni).

- nei nomi composti da uno che è predicato dell'altro solo la parte più importante del nome riceve la desinenza nel plurale (capistazione, capireparto ma anche capolavori, capoluoghi, capocuochi)

- nei nomi composti da un sostantivo a cui segue un aggettivo di soluto si dà la desinenza del plurale ad entrambi (acquaforte = acqueforti)

- nei nomi composti da un aggettivo che precede il sostantivo, di solito solo quest'ultimo prende il plurale (francobollo = francobolli)

- i nomi composti da due verbi restano inalterati (dormiveglia, posapiano)

- i nomi composti da una parte invariabile (preposizione e avverbio) e da un sostantivo, quest'ultimo tende a non prendere il plurale (il doposcuola, i doposcuola) ma si dirà i dopopranzi e non i dopopranzo.

... meglio quindi, nel dubbio, ricorrere al dizionario.

Si dice e non si dice

(parole che devono essere scritte separate)

a proposito e non approposito, al di là e non aldilà (a meno che non si tratti dell'aldilà, il regno dei cieli), al di sopra e non aldisopra, al di sotto e non aldisotto, all'incirca e non all'incirca, d'accordo e non d'accordo, d'altronde e non d'altronde, in quanto e non in quanto, l'altr'anno e non laltranno o l'altranno, per cui e non percui, poc'anzi e non pocanzi, , quant'altro e non quantaltro, senz'altro e non senz'altro, tra l'altro e non talaltro, tutt'altro e non tuttaltro, tutt'e due e non tuttedue o tutteddue, tutt'oggi e non tuttoggi, tutt'uno e non tuttuno

(parole o espressioni che devono essere scritte sempre unite)

Abbastanza e non a bastanza, affatto e non a fatto, allorché e non allor che o all'or che, almeno e non al meno, ancorché e non ancor che,, benché e non ben che, bensì e non ben sì, chissà e non chi sa, davanti e non da vanti o d'avanti, dinanzi e non dinnanzi o di nanzi o d'inanzi, dopodomani e non dopo domani, dovunque e non d'ovunque, ebbene e non e bene, eppure e non e pure.

 
     


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