L’alba di un giorno d’estate,
è colmo d’angoscia.
Girovago in un sentiero a me oscuro,mi sono perso.
Ho smarrito il futuro.
Com’è difficile navigare in questo mare infinito d’immagini.
Lacrime aspre cadono copiose al tuo ricordo,
in questo giorno, di lustri gioiosi, in dolore mutato.
Il sole che splende con raggi bollenti,
non scalda un cuore di malinconica tristezza.
Svuotato dei tuoi innumerevoli baci di morbide labbra,
le mie mani calde d’amore, stringono oggi, solo il rimpianto di ieri.
Perché? Perché? Amore mio!
Andrò a piedi nudi su lame taglienti per mille anni ancora,
sarà più forte il dolore della tua assenza ora.

Da gerardo leo
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