L'arte è e non può non essere,
in quanto essa è come l'uomo,
ovvero piena di simboli,
che precludono ogni possibilità
di assenza comunicativa.
E perciò via,
con lesti viaggi,
con grandi avventure,
indietro nel tempo.
Ecco,
una zattera in tempesta,
con ossimorici personaggi,
alcuni in presa a spasmi disperati,
altri pietrificati come da Medusa.
Ecco,
sopra anche i più alti mondo,
il viandante simbolo di atarassia,
che osserva le brulicanti masse,
da sopra un mare di nebbia.
Ecco,
la placida Senna,
con impressionanti soli infuocati,
glorificanti gli umidi barcaioli,
che smuovono le onde lucenti.
Ecco,
la notte stellata,
posata sopra i nostri tubolenti capi,
anch'essa turbolenta e confusa,
ma piena di entusiasmante forza.
E tra questi capolavori,
il mio viaggio si sta compiendo,
tra patriottici romantici
e puri impressionisti
e folli espressionisti.
Poi la grande macchia,
il preludio alla disperazione,
dipinta in un vortice di dolore
e di disperazione caotica,
dove "esterno" ed "interno"
sono miseri vocaboli;
dove "violenza" e "squallore"
non sono abbastanza potenti
da descrivere l'inferno
creato dal re dei cubi.
in quanto essa è come l'uomo,
ovvero piena di simboli,
che precludono ogni possibilità
di assenza comunicativa.
E perciò via,
con lesti viaggi,
con grandi avventure,
indietro nel tempo.
Ecco,
una zattera in tempesta,
con ossimorici personaggi,
alcuni in presa a spasmi disperati,
altri pietrificati come da Medusa.
Ecco,
sopra anche i più alti mondo,
il viandante simbolo di atarassia,
che osserva le brulicanti masse,
da sopra un mare di nebbia.
Ecco,
la placida Senna,
con impressionanti soli infuocati,
glorificanti gli umidi barcaioli,
che smuovono le onde lucenti.
Ecco,
la notte stellata,
posata sopra i nostri tubolenti capi,
anch'essa turbolenta e confusa,
ma piena di entusiasmante forza.
E tra questi capolavori,
il mio viaggio si sta compiendo,
tra patriottici romantici
e puri impressionisti
e folli espressionisti.
Poi la grande macchia,
il preludio alla disperazione,
dipinta in un vortice di dolore
e di disperazione caotica,
dove "esterno" ed "interno"
sono miseri vocaboli;
dove "violenza" e "squallore"
non sono abbastanza potenti
da descrivere l'inferno
creato dal re dei cubi.

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