Distendo la mano
mi tocco la tempia
ascolto un violino
che vibra tra
i crini, volano
a tempo papaveri
rossi a coprire
le ciglia
e in penombra
son sfumature.
Sfumano i giorni
lasciati appesi
sui fili, pelle
da scorticare.
Si fa di luce
l'oblio, sudario
che scende come
neve e l'impronta
non lascia.
Per un secondo
appena potrei
arrestare il
respiro e
provare a vedere
come sarebbe
a sparire.
mi tocco la tempia
ascolto un violino
che vibra tra
i crini, volano
a tempo papaveri
rossi a coprire
le ciglia
e in penombra
son sfumature.
Sfumano i giorni
lasciati appesi
sui fili, pelle
da scorticare.
Si fa di luce
l'oblio, sudario
che scende come
neve e l'impronta
non lascia.
Per un secondo
appena potrei
arrestare il
respiro e
provare a vedere
come sarebbe
a sparire.
Poesia scritta il 28/09/2025 - 08:41Da Anna Cenni
Letta n.245 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Grazie !


Anna Cenni
29/09/2025 - 12:50 --------------------------------------
Una bella poesia, che lascia uno strascico di mesti ricordi .
Brava come sempre.

Brava come sempre.

Teresa Peluso
29/09/2025 - 08:23 --------------------------------------
Mitica! 

Anna Cenni
28/09/2025 - 14:28 --------------------------------------
Un abbraccio luminoso 

Mary L
28/09/2025 - 14:14 --------------------------------------
Era un periodo buio di tempo fa, grazie cara Mary! 

Anna Cenni
28/09/2025 - 13:52 --------------------------------------
Bella e profonda, sembra vuoi scappare via lontano


Mary L
28/09/2025 - 13:30 --------------------------------------
Nello scorrere dei versi si avverte una cesta calma, un oblio quasi ricercato, come a voler fuggire lontano.... poe molto profonda che riesce a scavare nell'intimo, un saluto

Francesco Scolaro
28/09/2025 - 09:08 --------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.



