Distendo la mano
mi tocco la tempia
ascolto un violino
che vibra tra
i crini, volano
a tempo papaveri
rossi a coprire
le ciglia
e in penombra
son sfumature.
Sfumano i giorni
lasciati appesi
sui fili, pelle
da scorticare.
Si fa di luce
l'oblio, sudario
che scende come
neve e l'impronta
non lascia.
Per un secondo
appena potrei
arrestare il
respiro e
provare a vedere
come sarebbe
a sparire.
mi tocco la tempia
ascolto un violino
che vibra tra
i crini, volano
a tempo papaveri
rossi a coprire
le ciglia
e in penombra
son sfumature.
Sfumano i giorni
lasciati appesi
sui fili, pelle
da scorticare.
Si fa di luce
l'oblio, sudario
che scende come
neve e l'impronta
non lascia.
Per un secondo
appena potrei
arrestare il
respiro e
provare a vedere
come sarebbe
a sparire.

Da Anna Cenni
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Commenti
Nello scorrere dei versi si avverte una cesta calma, un oblio quasi ricercato, come a voler fuggire lontano.... poe molto profonda che riesce a scavare nell'intimo, un saluto



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