Il veglio sol(o)
L’anziano uomo come oramai
ripete da quasi due decenni
al fin del dì si spinge all’orto
e con la consuetudinaria prassi
si accerta che la zucca non sia
vuota, o il sedano rapa morto.
Pari a quelli che erano i suoi affetti.
Sfiora i pomodori ramati, rialzando
da venti forti e piogge le terracotte
e si accerta che sia in salute il porro,
che bietole, radicchi e scalogno non
abbiano patito le gelate della notte.
Sulla sera color del vino
con la stessa canzone
di sempre dentro la testa
annuisce compiaciuto
al composto contegno
degli acheni in una cesta.
Gli par ora di udire un graffio alla
porta, che sminuzza le verdure
nel suo angusto e rigido cucinino.
Lo stupore non lo coglierà ad aprire,
ma nel dividere la minestra per cena
con l’inatteso, tremante bastardino.
-versi del 2019 rivisti e riproposti
(da Accorato, M.D.Mastro)

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