Vorrei, carne di sabbia, lasciarmi dal vento
atterrare a un disabitato firmamento,
gustare un istante quel suo quieto sgomento,
lucida ebbrezza, estasi di frammento
celeste, mentre s’alza un sole lento
e con esso quel vento possente che a stento
vi rientro, perdendomi senza sosta nel suo tormento.
atterrare a un disabitato firmamento,
gustare un istante quel suo quieto sgomento,
lucida ebbrezza, estasi di frammento
celeste, mentre s’alza un sole lento
e con esso quel vento possente che a stento
vi rientro, perdendomi senza sosta nel suo tormento.

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