L’Aria di Bach,
che si effonde dintorno,
non ottunde il dolore
di cui Morfeo, stanotte,
si è reso latore,
che si effonde dintorno,
non ottunde il dolore
di cui Morfeo, stanotte,
si è reso latore,
anche se un raggio di sole
si affaccia tra le nuvole smilze,
disorientate dal vento,
ed il cielo d’Autunno
si tinge di brandelli di rosa.
Come ieri, quel cane
prospiciente il mio uscio
rintuzza il suo piscio,
mentre l’usignolo gorgheggia
melodie di versi,
Ad un quarto alle dieci,
di questa stramba mattina,
non ci sono per tutti
nella residenza Sicana
in via Fiumana numero tre.
Poesia scritta il 24/10/2025 - 15:49Letta n.16 volte.
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Commenti
Piaciuta, un saluto
Mary L
24/10/2025 - 18:54 --------------------------------------
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