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La donna con il lampione

Venite con me lettori
Abbandonate un attimo i vostri amori
C’è da leggere un’accozzaglia di povere parole
Che tenteranno di riempire le vostre gole


Voglio narrarvi di una strana storia
Che almeno spero non vi porti noia
Ma ci fu in un giorno curioso
Mentre passeggiavo abbastanza furioso
Un fatto che appariva strano
Ma premetto che è del tutto umano
Incrociai quindi una gagliarda figura
Una bella donna con una veste scura
Una cappello bianco con stoffa sgualcita
E capelli che portava sempre tra le dita



Oh! Che strana visione!
Era accompagnata da un grosso lampione!
Il che può sembrar strano
Ma vi ho già detto che sono umano
La seguiva imperterrita in ogni strada
Con una luce che poco aggrada
Era alto, consumato e vecchio
Ma più tardi realizzai che fungeva da specchio


Ella camminava con una certa sicurezza
Con le braccia fendeva la brezza
Nessun’offesa la scalfiva
Con il suo portamento superbo da diva
Osai intraprendere un discorso
Ma mi mangiò con lo sguardo di un orso
Chiesi scusa e anche perdono
E un bacio mi stampò sulla guancia come dono
Mi parlò della sua virtù
Del lampione e la luce che ha insù
Mi spiegò che era diversa
Ma la società da tempo le era avversa
Riusciva ad essere sempre se stessa
Non brillando di luce riflessa
Ma soltanto della luce sulla sua testa
Che ornava il suo corpo come se fosse in festa
Di una felicità infantile
Come un maiale che sguazza nel porcile


Non si abbandonava ai pensieri
Ma si faceva trasportare soltanto da sentimenti veri


Non pensava
Ma parlava
Più agiva
E meno soffriva


Allorché le dissi che precludeva il miglioramento
E quindi mi guardò con un certo sgomento
Scoppiando in una risata fragorosa
Che divenne immediatamente noiosa


La abbandonai
E pensai


Capendo ciò che accadeva
E di come si nascondeva
Dietro quel solido scudo
Maschera penosa che non la metteva a nudo
Che la luce ormai le formava una solida stanza
Dove viveva felice con la sua ignoranza.




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Poesia scritta il 12/03/2015 - 14:38
Da Salvatore Mauro
Letta n.1313 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Che bella progressione nei tuoi versi. Un racconto ben verseggiato.

luciano rosario capaldo 12/03/2015 - 15:33

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