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CARONTE

Il defunto poverino,
così ligio al suo destino
dopo breve discussione
litigò con il becchino.


Il vestito stava stretto
e così il cataletto,
ma Caron in men che meno
lo imbarcò senza ritegno.


Si trovò nella congrega
di defunti d’altre specie
e il passaggio all’altra sponda
rasentò la baraonda.


Nel girone già assegnato,
con il Cerbero di turno
non gradiva il diavoletto
le cibarie e il posto letto.


Alla fine della giostra,
tra sberleffi e sorrisini
s’acquattò in acquiescenza
nella propria pertinenza.




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Poesia scritta il 08/02/2017 - 21:52
Da Domenico De Marenghi
Letta n.1363 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


originale
divertente
bravissimo

laisa azzurra 09/02/2017 - 15:00

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Mirabile interpretazione dell'introduzione del III canto dell'Inferno dantesco...
Hai reso tutto con la tua geniale fantasia una leggera e divertente filastrocca per bambini...

Bravissimo!!


Alessia Torres 09/02/2017 - 13:38

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una bella storiella sarcasticamente composta 5*

GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 09/02/2017 - 10:03

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