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Ci siamo...

Ci siamo visti,
e dapprima ci siamo annusati.


Ci siamo sfiorati facendo finta di niente,
e poi ci siamo spiati.


Abbiamo incrociato i nostri sguardi
e poi ci siamo parlati.


Ci siamo aspettati.


Ci siamo dati appuntamento e ci siamo ubriacati,
da ubriachi ci siamo toccati
e toccandoci ci siamo macchiati.


Ci siamo contaminati e poi mescolati.


Ci siamo isolati e abbiamo chiuso fuori dalla porta tutto il mondo,
e per un po’ il mondo non ha chiesto di noi.
E allora ci siamo sentiti liberi.


Lì credo che abbiamo cominciato a far invidia a qualcuno.
E questo qualcuno deve aver fatto la spia.


Perciò il mondo ha sfondato la porta che eravamo ancora troppo fragili,
e sbattendola ha alzato un gran vento,
che ci ha fatto barcollare
e alla fine siamo cascati.


Ma eravamo troppo in alto
per non farci male.


Troppo male,
per noi, ancora così fragili.


Allora ci siamo incazzati
non abbiamo potuto reagire
e la rabbia, alla fine
ha diviso scientificamente quelle due forme
che si stavano mescolando


Adesso sto bene
ma vivo come con un corpo estraneo dentro.


Sei Tu.




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Poesia scritta il 29/07/2017 - 19:47
Da Jacopo Cristofori
Letta n.1241 volte.
Voto:
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Commenti


Bella questa tua poesia, sulla fragilità umana e sull'amore. Giulio Soro

Giulio Soro 30/07/2017 - 11:11

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