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TRE SEGGIOLE

Ero tranquillo con l’amico più fedele,
si contavano i passi di periferia
e mentre la luna si faceva vedere,
una foglia nel vento volava via.


Diversi suoni nella mente
e un fresco autunnale,
molto buio e la gente
non c’era in quel viale.


E tra il marmo e lo sbaglio
di persone assai distratte,
è assente anche l’abbaglio
del cucciolo latrante.


D’improvviso gi occhi scorgono
tre seggiole di legno,
e poi i pensieri corrono
e cercano un disegno.


Chissà quante vite
le tre piccole han tenuto
chissà quante mani
per vivere han voluto.


Chissà chi le ha poste li
senza una ragione
forse qualcuno capì
che bastava un’emozione.


Magari tre signore
cercavan curiosità
nelle accese ore
c’erano di già


Un bel bambino spunta
saltando un po’ per gioco,
un povero se le vede
le immagina in un fuoco


Di colpo fugge la visione
Ercole via mi trascina,
ne nasce però l’ispirazione
aspettando la mattina.




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Poesia scritta il 08/10/2017 - 23:56
Da Damiano Gasperini
Letta n.1070 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Che bella Damiano, un mistero profondo..chissà

Lucia Frore 09/10/2017 - 22:53

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