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Al buio di una caverna

Ho tinto adesso la mia faccia di nero,
così quando entrerò nel mio tunnel,
per trovare la mia luce,
nessuno mi vedrà e m’inseguirà per davvero.


Sarò poi libero senza ansie né patemi,
e le angosce le lascerò alle mie spalle.
Tutto abbandonerò all’ingresso e
non avrò vestiti, ne scarpe e neanche i miei occhi aprirò,
perché dentro la caverna
mi muoverò vagando dentro me stesso,
certo d’indovinare la strada
proprio quella che ho perso.


Nessuno s’accorgerà mai più di me,
neanche la mia anima che diventerà piccola
come la luce della notte,
e pure quella spegnerò,
per non attirare curiosi o permalosi,
capaci solo di graffiare il cuore e far piangere lo spirito.


Non avrò bisogno di nascondermi, perché nessuno
mi inseguirà, mi scorgerà quando
correrò per trovare l’uscita,
e quel mio chiarore che rincorro nel mio tempo.


Ho bisogno adesso di riposarmi.
M’occorre coordinare le idee prima
di iniziare il mio cammino e vi assicuro
che indietro non tornerò,
e non vorrò ritornare
neanche se mi regalassero un’altra vita.
Già un’altra vita!


Che me ne faccio di una seconda opportunità?
Mi è bastata la fatica di questa che
ho appena percorso adesso… e mi pesa davvero,
anche se amo e aspetto ogni mattina,
con rinnovato amore,
che arrivi l’alba,
la luce del mio vivere quotidiano.


Ho sempre timore che qualche volta mi deluda,
e indugio con gli occhi spalancati,
sino a quando il sole non squarcia il buio.


Per questo, adesso, entrando in questa caverna,
appendo la mia pelle nell’attaccapanni
dei miei desideri
e poi inizierò di nuovo il mio percorso.


L’immagine allegata al presente brano è un acquerello dello stesso autore: pupazzi ideati per illustrare i propri libri di fiabe)




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Poesia scritta il 28/10/2017 - 08:22
Da Vincenzo Scuderi
Letta n.1076 volte.
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