Tornare qui ogni estate,
come portati dal vento
e lasciare che lo sguardo
frughi tra le robinie
a cercare il lago.
E indovinarlo, là in fondo,
riga lucente nel mezzogiorno.
come portati dal vento
e lasciare che lo sguardo
frughi tra le robinie
a cercare il lago.
E indovinarlo, là in fondo,
riga lucente nel mezzogiorno.
Tornare qui ad ascoltar cicale
come portati dal filo di un discorso
e lasciar vagare la mente
su un mondo privo di parole.
Tornare qui ancora una volta,
come portati dalle nuvole bianche
e con loro, pigramente,
veleggiare nel cielo, in alto sopra i pini,
a spiare i loro sogni.
Tornare qui a seguire il volo dei gabbiani
finché li vedi lontani,
piccole rughe sulla fronte dei pensieri
e sentire, nelle loro grida,
anche la tua gioia
per una libertà
che non riesci a vedere
né a raccontare.
Poesia scritta il 17/08/2013 - 07:54
Da maria clara
Letta n.1399 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Molto bella.
I miei complimenti.
A rileggerti.
I miei complimenti.
A rileggerti.
Mario Bruno Ciancia 29/08/2014 - 11:07
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Grazie Claretta! Un abbraccio.
maria clara 21/08/2013 - 09:28
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Ritornare d'estate a un luogo tanto amato e sentirsi con grande gioia liberi,e parte di esso.Belle sensazioni!
Claretta Frau 20/08/2013 - 16:21
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ciao Stefano. Grazie del gentile commento.
maria clara 18/08/2013 - 17:22
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ottima poesia,ricca di sentimento,di spunti ,molto riflessiva, complimenti
stefano medel 18/08/2013 - 09:34
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