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Duemila e diciotto

Voglio dedicare questa mia lirica a tutte
quelle Guardie Giurate che svolgono
turni lunghissimi con ore massacranti,
mal pagati, che logorano la mente e
ledono la loro dignità spingendoli a volte
fino al suicidio.




Spezziamo perciò una lancia
in vostro favore
sarà questo il segno per voi che non è mai tramontata
la speranza.
Siate fratelli in un mondo
che vi è sempre più ostile.


Umiltà e onesta predominino
tra le genti.


Aborrita l'ipocrisia, la viltà,
la meschinità.


Lavoro, lavoro, lavoro.
Dignità, dignità, dignità.


Meno ore più lavoro
che basti per tutti
adeguatamente pagato
meno malattie
più tempo libero
più vita sana.


Il tempo passa in fretta
ricordatelo se non
così quanto vivrete?


State di più con i vostri cari
ridete con loro scherzate, giocate, gioite,
siate felici!



il corpo ha bisogno di cibo anche di vestiti, di svago
ma del tempo di vivere la vostra vita, quando?


di Francesco Currò


Tutti i diritti di copyright©tutelati



* la foto è stata presa da internet




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Poesia scritta il 27/07/2018 - 09:48
Da Francesco Curro
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