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Solitario faggio

Sorgeva il sole
quando giunsi su quel colle.
Un imponente solitario
appariva al mio cospetto.
Rinverdito folto vegeto,
il sole traspariva attraverso
la sua chioma.


Solitario faggio su quel colle.
Quanta solitudine in quell’aspetto.
Udivo il fruscio
strofinarsi dal vento
su quel colle.


Chiudevo il mio sguardo
ammirando la sorgente luce di quell'albore
diffuso dalle nuvole.


Lì risaltava l'azzurro del cielo.
Sembrava un dipinto su parete
in una pinacoteca.
Un vero dono
della nostra aspra natura.




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Poesia scritta il 30/06/2019 - 19:53
Da Salvatore Rastelli
Letta n.1150 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


La solitudine della natura è pura bellezza... Felice giornata.

Eugenia Toschi 01/07/2019 - 11:54

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Molto bella, semplice, diretta e allo stesso tempo profonda. Mi piace il tuo stile, forse mi ripeto...

Maria Isabel Mendez 01/07/2019 - 00:27

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E tu lo dipingi con i tuoi versi

Grazia Giuliani 30/06/2019 - 23:40

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Il faggio e uno dei miei legni preferiti

Francesco Cau 30/06/2019 - 23:05

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una bella poesia. Mi è piaciuta.***** Tanti saluti da parte mia

Alberto Berrone 30/06/2019 - 22:54

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