Non più le limpide acque
attraversano il suo bel viso,
la signora ancestrale si è abbandonata
al vento della desolazione
che ha colpito queste terre.
attraversano il suo bel viso,
la signora ancestrale si è abbandonata
al vento della desolazione
che ha colpito queste terre.
Siamo in un deserto
di acqua sporca,
pieno di mercanti
che vogliono venderti
l'ultimo oggetto dei desideri,
all’amaro prezzo di strapparti il cuore
in mille frammenti
e gettarlo nelle vasche
in cui sguazzano gli stolti.
Le catene del tempo
ci imprigionano i muscoli
e spaventano il leone
che giace addormentato
sul suolo del tempio,
nessuno ha mai provato
a liberar(si)e il grande leone
dalla criniera d'oro,
poiché nessuno è a conoscenza
del suo vittorioso ruggito .
Nessuno ha mai provato
a domandarsi se,
quel suolo su cui cammina,
è il suolo della morte o della vita.
Poesia scritta il 12/08/2014 - 15:52
Letta n.1207 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Grazie tante Vera :)
Lorenzo Arcaleni 15/08/2014 - 15:00
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Amo riconoscere sempre i miei limiti, l'unico modo efficace per crescere, in tutti i sensi: non sono riuscita a penetrare nel testo con la chiarezza necessaria per produrre un commento onesto. Un'immagine però mi era rimasta dentro: un leone che ha oramai perso tutto quanto simboleggia...Solo l'emblema di una città, o dell'intera cultura attuale?...Davvero pittorica, comunque, questa tua.
Vera Lezzi 15/08/2014 - 14:55
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Hai colto Claretta, ti ringrazio
Lorenzo Arcaleni 14/08/2014 - 14:00
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Forse perché dentro di noi oramai siamo già spenti e quel leone oramai è solo la brutta copia di un povero micio rassegnato.I giovani una volta avevano in mano la vita ora è la vita a stroncare l'ardire ancora prima che si desti Bravo Lorenzo!
Claretta Frau 13/08/2014 - 18:33
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Ti ringrazio Genoveffa :)
Lorenzo Arcaleni 13/08/2014 - 12:17
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Lirica intensa che porta a profonde riflessioni,ci sono tanti morti che camminano ma facciamo finta di non vederli il mio elogio
genoveffa 2 frau 13/08/2014 - 10:38
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